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Legnano

Legnano: la popolazione cresce di oltre 300 persone

La popolazione legnanese, con un saldo positivo di 326 persone, il 31 dicembre 2023, ha toccato quota 60 mila 443.

La popolazione legnanese, con un saldo positivo di 326 persone, il 31 dicembre 2023, ha toccato quota 60 mila 443. L’incremento è dovuto al saldo migratorio interno e dall’estero, che vale complessivamente 572 unità e che annulla gli effetti del saldo naturale, ossia la differenza fra nati e morti, che l’anno scorso ha registrato un dato negativo pari a 247 unità. Sono stati, infatti, 393 i nati vivi contro i 640 deceduti. Interessante notare che il numero dei deceduti denunciati a Legnano sia di 1241, quindi il doppio dei nostri residenti deceduti, in forza delle tante strutture di cura presenti in città.

A comporre il dato positivo del saldo migratorio concorrono gli immigrati da altri Comuni italiani (2mila 198 contro i 1.966 emigrati in altre parti d’Italia), per una differenza positiva di 232 persone, e gli immigrati dall’estero, 484 contro i 144 emigrati, per una differenza positiva di 340 persone. Per altri motivi due sono stati gli iscritti all’Anagrafe e 186 i cancellati.

Venendo alla composizione della popolazione legnanese, 31mila 275 sono le donne e 29 mila 168 gli uomini. Le persone di nazionalità straniera residenti in Città sono 8 mila 254 (3 mila 936 uomini e 4mila 318 donne), pari al 13,65% della popolazione. Le nazionalità più presenti sono: Albania (991 persone), Romania (651), Cina (568), Pakistan (534), Perù (520), Bangladesh (480), Ucraina (434), Ecuador (386), El Salvador (316) e Marocco (301).

All’Anagrafe cittadina 2 mila 963 sono registrati anche gli ex residenti a Legnano (che quindi non rientrano nel computo della popolazione cittadina), ora iscritti all’Aire, che risiedono, per la maggior parte, nel Regno Unito (432), in Svizzera (397), Francia (303), Argentina (256), Spagna (247), Germania (198) e Stati Uniti (174).
I matrimoni registrati nel 2023 sono stati 151, di cui ben 103 con rito civile; gran parte di queste coppie erano già conviventi. Il regime della separazione dei beni è stato scelto dal 70% circa delle coppie.

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