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Robecchetto, Politica

"Violenta pugnalata alle spalle"

Parla di "pugnalata violenta e inaspettata", l'ormai ex sindaco di Robecchetto con Induno e Malvaglio, Giorgio Braga, commentando le otto dimissioni in consiglio comunale.

Parla di "pugnalata violenta e inaspettata", l'ormai ex sindaco di Robecchetto con Induno e Malvaglio, Giorgio Braga, commentando le dimissioni di quattro consiglieri di maggioranza e quattro di minoranza, che hanno portato allo scioglimento del consiglio comunale ed al conseguente commissariamento del Comune. "Perché è arrivata da quattro amministratori con cui fino a qualche ora prima abbiamo condiviso un percorso e ci siamo confrontati senza che niente facesse presagire un simile piano ordito in combutta con la minoranza". Il giorno dopo, insomma, è tempo di riflessioni, analisi e risposte che inevitabilmente si mischiano con l'amarezza. "Ci tengo innanzitutto a precisare che, diversamente da quanto hanno scritto gli otto consiglieri dimissionari, questa Amministrazione comunale è fatta di persone perbene e trasparenti, che da decenni si sono messe al servizio della comunità rispettando le regole - prosegue Braga - La verità è che negli ultimi tempi sono sorte delle problematiche tra alcuni componenti della giunta, ma legate a vicende strettamente personali e delicate, vicende che esulano completamente dall’attività politica e amministrativa. Situazioni private che hanno innescato una serie di tensioni interpersonali sempre più contorte che qualcuno incomprensibilmente ha voluto portare dentro il Palazzo per destabilizzare la maggioranza. Comportarsi in questo modo è da persone perbene? Sono queste le ragioni che mi hanno portato con grande dispiacere lo scorso 27 marzo a ritirare le deleghe a Politiche sociali, Pari Opportunità e Associazioni all’assessore Marta Langè, in attesa di chiarimenti già richiesti. In data 3 aprile si sarebbe poi dovuta tenere una riunione di maggioranza che sarebbe servita a richiamare all’ordine, a ribadire ancora una volta la necessità di lasciare fuori dal municipio vicende personali e impegnarsi a rispettare il mandato elettorale ricevuto. Il 2 aprile, invece, sono arrivate come un fulmine al ciel sereno le dimissioni che hanno evidenziato un evidente accordo raggiunto chissà da quanto tempo tra i quattro consiglieri dimissionari di maggioranza e i quattro di minoranza con l’unico obiettivo di fare sciogliere il consiglio comunale, anziché sedersi al tavolo, assumersi le proprie responsabilità e rispettare il mandato elettorale al servizio della comunità e risolvere problematiche che ripeto ancora una volta non riguardano affatto l’attività politica e amministrativa. La sana dialettica è il sale della politica. Anche in un gruppo affiatato si possono periodicamente manifestare delle divergenze, ma l’importante è che non si esca fuori dai confini del ruolo e delle attività dell’ente. È stato fatto un gioco molto sporco contro il sottoscritto e contro gli altri amministratori di maggioranza. Il tempo, comunque è galantuomo e, quindi, non sarà difficile per cittadine e cittadini sapere quali sono le reali vicende personali e delicate che hanno portato a questa situazione".

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