Karol il Grande’, il ‘Papa Giovane’ oppure ‘L’atleta di Dio’. Questi erano solo alcuni dei soprannomi con cui milioni di fedeli erano soliti chiamarlo affettuosamente e che descrivevano in pieno la sua vitalità, il suo impeto, il suo amore per i giovani. Innamorato della vita, ma prima ancora di Dio, l’‘uomo venuto da lontano’ durante il suo pontificato durato 27 anni, seppe parlare ai giovani con il suo carisma e il suo entusiasmo, lasciando tracce indelebili di sé e dell’Amore vero nei cuori di tutti i cristiani. Tracce visibili ancora oggi, a sei anni dalla sua dipartita, anche nei nostri paesi. Porta il suo nome, infatti, il coro ‘Giovanni Paolo II’ di Turbigo, diretto da Giovanna Falchi. “Il nostro coro è nato nel 2005. Il primo musical ‘Il sogno di Giuseppe’ che andò in scena proprio in quell’anno aveva radunato un gruppo di giovani genitori, da cui poi si è costituito questo coro. Ad oggi, siamo circa 25 coristi, un organista e un chitarrista – spiega Giovanna Falchi – L’abbiamo chiamato come il grande Papa perché il 2005 è stato anche l’anno della sua morte. Quindi, è sorta spontanea l’idea del suo nome, come protettore del coro. Lui, inoltre, è stato Papa durante la maggior parte della nostra vita e siamo legati a lui in modo speciale. Per tutti questi motivi, ho proposto questo a don Giovanni, che ha accettato volentieri”. Un coro che però non si limita solo a portarne il nome, ma che si rifà anche ai valori cristiani e all’esempio che Papa Karol diede in vita. “Il suo esempio di coraggio e di grande fede nell’affrontare le difficoltà, nel rapportarsi con i ‘grandi’ della Terra e l’entusiasmo nell’affrontare la bellezza della vita, in tutte le sue sfaccettature, guidano i nostri passi, sia come individui che come coro”.