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Inchieste

I giovani hanno voglia di lavorare

Primo maggio: Festa dei Lavoratori, ma anche un'importante occasione per riflettere e confrontarsi.

Ci chiamano bamboccioni, ci dicono che studiare per noi è solo un modo per andare a lavorare più tardi, che siamo incapaci di crearci una famiglia. Nonostante tutto, i giovani hanno voglia di trovare un buon posto di lavoro e iniziare a costruirsi un futuro, magari condiviso con un altro giovane come noi. Il problema è che trovare un impiego al giorno d’oggi non è cosa facile… o no? In occasione del 1° maggio, festa dei lavoratori, abbiamo indagato sulla questione tra quelli che giovani lo sono davvero, ragazzi che ci raccontano le loro esperienze lavorative e ci spiegano cosa fanno oggi e come sono arrivati al loro incarico attuale. “Lavoro in una grande ditta aeronautica della zona, –afferma Alessandro, 22 anni- Sono stato fortunato perché sono stato assunto subito, a pochi mesi dalla maturità al ‘Fauser’ di Novara. Diciamo che l’istituto, per questa azienda, era davvero un ufficio di collocamento… Ora, però, le assunzioni sono formalmente chiuse, e penso che tanti ‘fauserini’ come me non abbiano avuto la mia stessa fortuna. Ho già avuto anche delle possibilità di carriera: ho cambiato due uffici, ho ottenuto un contratto a tempo indeterminato e a settembre comincerò il mio tirocinio come istruttore”. Anche Giulia, 24 anni, ha trovato subito la sua strada: “Mi sono laureata in Fisioterapia e già avevo un contratto per uno stage di sei mesi presso una clinica, che si è protratto fino a un anno. Poi, però, il silenzio: non sapevo se mi avrebbero rinnovato il contratto o meno. Allora ho iniziato a cercare lavoro come libera professionista: avevo già iniziato delle collaborazioni, sempre nell’ambito riabilitativo, quando… la clinica mi ha richiamato, e ora lavoro a tempo pieno con un contratto a tempo indeterminato insieme a due mie ex compagne di corso”. Andrea, invece, 26 anni, ci ha messo un po’ prima di trovare un posto stabile: “Ho fatto qualsiasi lavoro, dall’agente di rampa a Malpensa fino al postino. E pensare che io sono laureato in Biologia! Ho girato molte agenzie di collocamento senza successo e ho consegnato tantissimi curricula, non li leggevano neanche perché la mia ricerca è iniziata proprio in concomitanza con la crisi. Dopo il diploma da chimico avevo ricevuto molte offerte di lavoro, ma nessuna dopo la laurea triennale; secondo me il mondo del lavoro non valuta adeguatamente questo titolo di studio. Ma alla fine la grande occasione è arrivata: ora ho un posto fisso in un’azienda farmaceutica, e mi occupo di analisi chimiche. Anche se, per ora, ho ancora un contratto a tempo determinato”. Tre storie a lieto fine, che dimostrano che trovare un lavoro gratificante e sicuro oggi non è impossibile. Basta avere voglia di fare, rimboccarsi le maniche e… avere un po’ di pazienza.

L'ITALIA AL LAVORO: POPOLAZIONE ATTIVA AL 56%, TRA I GIOVANI IL 29,8% E' DISOCCUPATO
(DI VITTORIO GUALDONI) Una situazione non proprio positiva. E’ questa la ‘fotografia’ dello stato lavorativo italiano documentato dall’ISTAT nei report di queste ultime settimane. “Prosegue la flessione dell’occupazione italiana (-166.000 unità), mentre il corrispondente tasso di occupazione rimane stabile al 56,5%. L’occupazione straniera aumenta (+179.000 unità), ma il relativo tasso di occupazione continua a diminuire, dal 64% al 62,1% - si legge nei dati - Gli occupati a tempo pieno registrano un nuovo calo (-1,2%, pari a -245.000 unità rispetto al quarto trimestre 2009); quelli a tempo parziale aumentano su base annua del 7,9% (+258.000 unità), ma si tratta esclusivamente di part-time involontario. Il numero delle persone in cerca di occupazione manifesta un modesto incremento tendenziale (+1,6%, pari a 35.000 unità)”. Una condizione non propriamente positiva, come bene si può osservare analizzando la situazione economica e politica attuale. Il tasso di disoccupazione è pari all’8,7% (8,6% nel quarto trimestre 2009); rispetto ad un anno prima, l’indicatore cresce per gli uomini (+0,3 punti) e diminuisce per le donne (-0,2 punti percentuali) - prosegue il report ‘ISTAT’ - Il tasso di disoccupazione dei giovani tra 15 e 24 anni aumenta dal 27,9% del quarto trimestre 2009 al 29,8% e tocca un massimo del 42,4% per le donne del Mezzogiorno”. La tenuta del ‘sistema Italia’ alla crisi è sicuramente un risultato lodevole, ma per aumentare la competitività servono necessariamente riforme serie e strutturate che possano andare ad abbassare la tassazione alle aziende che assumono o vogliono innovare. (di Vittorio Gualdoni)

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