“Le soluzioni sono due: o si trova il modo di rafforzare la polizia provinciale oppure bisogna trovare un altro corpo di polizia a cui affidare il compito del contenimento dei selvatici”. Così la Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza.
“Le soluzioni sono due: o si trova il modo di rafforzare la polizia provinciale oppure bisogna trovare un altro corpo di polizia a cui affidare il compito del contenimento dei selvatici”. Così la Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza dopo il summit su gestione di cinghiali, nutrie e piccioni con Regione Lombardia e Città metropolitana di Milano chiesto dalla Federazione provinciale insieme alle altre organizzazioni agricole del territorio.
A fronte degli ingenti danni causati nelle campagne dagli animali selvatici – precisa la Coldiretti interprovinciale -, dei rischi per la sicurezza, anche sanitaria, dei cittadini e delle preoccupazioni per la diffusione della peste suina africana che ha già determinato l’incremento dei comuni milanesi inseriti nelle zone di maggior restrizione, “i numeri relativi al contenimento sono ancora troppo limitati. Abbiamo chiesto – continua la Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza – che Regione e Città metropolitana si impegnino ad esempio a contenere il più possibile la popolazione di cinghiali presente nel territorio del Parco della valle del Ticino e del Parco Agricolo Sud Milano”.
“Il collo di bottiglia– spiega Coldiretti – qui come nelle altre realtà territoriali è che dovrebbero essere i corpi di polizia provinciale a dover svolgere i sopralluoghi preliminari per individuare le modalità di intervento e di sparo, ma se gli agenti disponibili sono solo un paio per provincia diventa impossibile procedere per le guardie venatorie volontarie e gli operatori abilitati e debitamente formati. Ecco perché è indispensabile rafforzare gli organici del corpo oppure individuare soggetti diversi da investire dell’incarico tra le forze dell’ordine. Per la loro presenza capillare sul territorio, la loro professionalità e la preparazione all’uso delle armi potrebbero essere coinvolti i Carabinieri”.
“Il tema – conclude la Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza – non è individuare colpe e responsabilità di una situazione ormai insostenibile per il comparto agricolo, ma intervenire subito per garantire procedure tempestive ed efficaci per limitare la diffusione dei selvatici”.