Karol Wojtyla, Papa Giovanni Paolo II, beato. Domenica 1° maggio Roma sarà invasa da una moltitudine di pellegrini, giovani, adulti e famiglie, arrivati da tutta Italia e da tutto il mondo per l’attesa beatificazione di questo grande Papa. Un Papa polacco, il primo non italiano dopo quattro secoli e mezzo, straordinario nella sua umanità, che ha saputo svolgere un ruolo importantissimo nel rilancio del Cattolicesimo. Il suo pontificato fu caratterizzato da un lato dall’intransigente difesa dei dogmi tradizionali, dall’altro dalla grande apertura ai problemi sociali e al dialogo con le altre religioni e con gli stessi non credenti. Il 1° maggio, nella capitale, sarà una grande festa. In aereo, in macchina, con treni speciali, in pullman o a piedi saranno tante le persone (anche dalle Parrocchie del nostro territorio) che parteciperanno a questa celebrazione così importante, dove sono previsti oltre un milione e mezzo di pellegrini. Chi giungerà a Roma nella giornata di sabato potrà assistere, la sera, alla veglia al Circo Massimo, mentre durante la notte diverse chiese resteranno aperte per pregare. E così, sarà beato a tempo di record, grazie alla promulgazione del decreto che attribuisce un miracolo, la guarigione dal morbo di Parkinson di suor Marie Simon Pierre Normand, alla sua intercessione. Il rito avverrà nella Domenica in Albis che lo stesso Karol Wojtyla aveva istituito quale festa della Divina Misericordia. Nel 2005, la morte del Papa avvenne quando questa festa era liturgicamente iniziata con i primi vespri. Tutti abbiamo ancora negli occhi le immagini dell’afflusso infinito di pellegrini che inondarono Roma per l’ultimo saluto all’amato Pontefice. Ai funerali, che si svolsero venerdì 8 aprile in Piazza San Pietro, dai pellegrini si levava un coro unanime: “Santo subito”. Già allora i fedeli ci avevano visto giusto.