Pronti sui pedali. E’ la classicissima del ciclismo. Molto più di una semplice e normale gara, bensì un appuntamento che da sempre fa rima con storia, emozioni e coinvolgimento. La Milano-Sanremo: appuntamento, allora, sabato 16 marzo, ma mentre, da una parte cresce l’attesa per il momento della partenza e per la competizione vera e propria, dall’altra è tempo anche e inevitabilmente di pronostici.
Pronti sui pedali. E’ la classicissima del ciclismo. Molto più di una semplice e normale gara, bensì un appuntamento che da sempre fa rima con storia, emozioni e coinvolgimento. La Milano-Sanremo: appuntamento, allora, sabato 16 marzo, ma mentre, da una parte cresce l’attesa per il momento della partenza e per la competizione vera e propria, dall’altra è tempo anche e inevitabilmente di pronostici. Dai corridori al percorso, insomma, però poi pure alcuni ricordi... beh altrimenti non potrebbe essere se a parlare è il castanese Renzo Bellaria, per quasi 40 anni al seguito di tante corse con la radio informazione. "E' come una lotteria, perché non sempre vince il più forte - racconta - Dipende molto, infatti, dalla condizione con cui l'atleta si presenta al via. Mi ricordo, ad esempio, quando ha vinto Felice Gimondi: siamo partiti che tirava vento e quasi subito, quindi, la gara si è spaccata in più gruppi, fino praticamente al traguardo. Diciamo che ci sono diverse variabili, che possono influire, anche se il finale è da sempre la parte decisiva. Il Poggio, insomma, è lì che il più delle volte si decreta chi andrà a trionfare, come è accaduto per Gianni Bugno oppure per Beppe Saronni". Una corsa, come detto, che significa tanto, in primis ovviamente per i corridori, ma anche per i tifosi. "Il ciclista che arriva primo - conclude Bellaria - molto spesso centra pure un ottimo contratto per due o tre anni, senza problemi. Per gli appassionati, invece, è come la prima della Scala, un evento unico e speciale".
"MILANO-SANREMO: LA CLASSICISSIMA"