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Inchieste, Cultura, Storie

"La mia Barbie tra le pagine..."

La scrittrice Simona Capodanno ci ha aperto le porte del suo mondo raccontandoci le protagoniste dei suoi romanzi. “Tra le donne che meritano indubbiamente di entrare nell’olimpo del cambiamento c’è Ruth Handler, fondatrice insieme al marito della Mattel e ideatrice di Barbie".

In occasione della festa della donna la scrittrice Simona Capodanno ci ha aperto le porte del suo mondo raccontandoci le protagoniste dei suoi romanzi: donne come tante che hanno cambiato il corso della loro vita con audacia e coraggio. “Nasco come giornalista, un lavoro che mi ha portato ad affrontare con maggior empatia il ruolo della donna nella società. C’è un particolare, che racconto nel libro ‘Donne in un istante’, che mi ha fatto scattare la scintilla: un articolo che riportava le duecento invenzioni che hanno cambiato il mondo tra il 1912 e il 2012. Erano tutte ad opera di uomini. Da lì è nato il mio desiderio di scoprire e dar voce a tutte le donne che con la loro vita hanno cambiato le sorti della storia. Pensiamo solo a Marie Curie, la Callas o ancora Maria Montessori...le donne c’erano, ma non venivano raccontate”
Con i suoi romanzi Simona ha raccontato di Rosemary Kennedy sorella dei celebri John, Ted e Robert, del coraggio e la tenacia di Alicia Rovira Arnaud moglie del governatore messicano e poi ancora un libro molto personale che racchiude i ricordi della madre Tosca. Un omaggio a figure femminili in grado di ispirare le nuove generazioni.
L’autrice ci da poi un’anticipazione del suo ultimo progetto: “Tra le donne che meritano indubbiamente di entrare nell’olimpo del cambiamento c’è Ruth Handler, fondatrice insieme al marito della Mattel e ideatrice di Barbie. Una storia controversa che presenta ancora molte ombre, ma che indubbiamente segna una vera e propria svolta non solo nel mondo del giocattolo ma nel concetto di ‘donna’. Fino al 1959 le bambine giocavano con bambole che idealizzavano il concetto di gioco in una proiezione pilotata alla maternità. Ruth, osservando la figlia Barbara si rende conto di voler creare una bambola adulta. Un inizio in salita che ha poi visto trasformarsi Barbie in un successo mondiale, basti pensare che dal 9 marzo 1959 alla fine di quello stesso anno ne furono vendute oltre 350 mila. Attraverso le innumerevoli professioni Barbie ha raccontato e continua a raccontare alle bambine di tutto il mondo che loro possono diventare ciò che vogliono. You can be anything – racchiude il messaggio di Barbie. Un messaggio eterno che non passerà mai!”

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