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Inveruno, Energia & Ambiente

Comunità Energetica a Inveruno?

Una nuova Comunità Energetica a Inveruno? La possibilità di un parco fotovoltaico nelle zone rurali attorno al centro abitato?

Una nuova Comunità Energetica a Inveruno? La possibilità di un parco fotovoltaico nelle zone rurali attorno al centro abitato? “Mentre siamo favorevoli al primo, alla seconda possibilità abbiamo detto no – spiega Maria Zanzottera, assessore ai Lavori Pubblici – Partendo dal fatto che Regione Lombardia invita le amministrazioni a consentire l’installazione di un parco fotovoltaico fino a 400 metri di distanza dalle zone industriali su terreno agricolo, noi siamo contro perché il terreno così viene compromesso. Un altro discorso è l’agrivoltaico, ovvero l’installazione di pannelli fotovoltaici su dei pali distanziati, di modo che possa passare un trattore per lavorare il terreno e salvaguardare la produzione agricola. Noi abbiamo scritto sia in Regione che in Provincia per chiedere se fossimo obbligati con l’installazione a terra dei pannelli, ma non ci hanno risposto, quindi abbiamo deciso di vietare il fotovoltaico, mettendo come possibilità solo l’agrivoltaico”. Questione differente è la Comunità Energetica: “L’incremento dell’uso di energia solare al posto dell’utilizzo delle fonti fossili ci trova favorevoli – spiega Zanzottera - Siccome CAP Holding ha degli obiettivi ambiziosi a riguardo e stava cercando dei terreni su cui sviluppare un progetto di Comunità Energetica, come Amministrazione abbiamo individuato un terreno di circa 2 ettari, che confina con la bretella Sud che porta alla superstrada. Questo terreno non ha alcuna destinazione d’uso, essendo una ex discarica bonificata. Il progetto è di far loro installare dei pannelli fotovoltaici fino alla produzione di 1 MW di energia su questo terreno concesso in comodato d’uso per 25 anni: il vantaggio è che l’energia da loro prodotta entra in rete e può essere fruita da coloro che fanno parte di questa Comunità energetica, che per ora è costituita solo dal nostro Comune e da Cap Evolution, la società in-house da loro costituita per gestire questo progetto. Monitoreremo l’andamento tramite GSE e se vedremo che avanzerà molta energia, potremo ammettere dei consumatori passivi, persone o enti che non producono energia, ma che sarebbero semplici fruitori e che darebbero vita a dei ristori”.

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