Valorizzare, celebrare e difendere il valore delle donne è il nostro impegno costante, un impegno che a marzo diventa ancora più intenso. La mostra fotografica “Donne e motori? Gioie e basta” e la testimonianza di Elisabetta Cozzi sono al centro di numerosi eventi, iniziative, dibattiti ed esposizioni.
Valorizzare, celebrare e difendere il valore delle donne è il nostro impegno costante, un impegno che a marzo diventa ancora più intenso. La mostra fotografica “Donne e motori? Gioie e basta” e la testimonianza di Elisabetta Cozzi sono al centro di numerosi eventi, iniziative, dibattiti ed esposizioni. Questo è un messaggio e un impegno del nostro Museo, della presidente e di tutti i supporter, partner e sponsor che credono fermamente in questi valori.
Ricordiamo in primis l’obiettivo ambizioso del progetto, giunto alla sua seconda edizione: ridefinire la connessione tra le donne e le automobili. Troppo spesso, infatti, l'automobile è stata associata esclusivamente al mondo maschile, mentre le donne sono state marginalizzate o addirittura denigrate. Attraverso una serie di fotografie, la mostra cerca di innescare un profondo cambiamento di prospettiva. Non si tratta solo di presentare immagini suggestive, ma di lavorare attivamente per un mutamento culturale più ampio. Il cuore di questa iniziativa risiede nel suo intento di arginare i luoghi comuni che associamo troppo spesso al mondo automotive femminile. Basta con gli stereotipi irrispettosi: è tempo di riconoscere il valore dell'immagine e del ruolo della donna in questo settore, da sempre considerato prettamente maschile.
La mostra si propone quindi di ispirare una nuova generazione di donne, pronte per esplorare il mondo dell'automobilismo senza alcun timore o pregiudizio. Camilla Albertini, fotografa e direttrice artistica del progetto, ha scelto di immortalare 20 donne attive in diverse professioni, ciascuna con le mani sul volante e lo sguardo rivolto allo specchietto retrovisore. Il risultato è una narrazione visiva che trasmette forza e individualità, un album collettivo inteso a evidenziare l'importanza di conseguire e preservare una parità genuina e autentica agli occhi degli osservatori.
La mostra inoltre è realizzata in duplice copia ed è progettata per essere itinerante: l'intento è quello di essere ospitata in diversi luoghi al fine di diffondere il suo messaggio e renderlo accessibile al più ampio pubblico possibile.