Cambio al ‘vertice’ del distaccamento dei Vigili del Fuoco di Inveruno. Luca Garoldi è, infatti, il nuovo capo distaccamento dei pompieri inverunesi.
Cambio al ‘vertice’ del distaccamento dei Vigili del Fuoco di Inveruno. Una tradizione, quella per la sicurezza, che nella comunità inverunese ha radici antiche, risalenti addirittura al 1861 (tra i distaccamenti più longevi), ed è ora orgogliosa di annunciare il proprio nuovo capo distaccamento volontario: il Csv Luca Garoldi. Nato nel 1980, il suo attaccamento per i Vigili del Fuoco è ormai ben radicato, avendo iniziato il suo percorso nel 1999. Dopo il servizio di leva nel CNVFF, nel 2001 ha fatto ritorno alla sua amata Inveruno ed è diventato Capo Squadra Volontario (Csv) nel 2008. La nuova nomina viene ora ad aggiungersi su mandato fiduciario da parte del Comandante Provinciale Ing. Nicola Micele che, dopo essersi confrontato con i volontari del distaccamento, ha deciso di affidare a Luca Garoldi il ruolo che per diversi anni è stato competenza di Paolo Riccardi. Ma cosa comporta questo nuovo ruolo e quali sono le sue mansioni e competenze? In questo nuovo incarico, Luca è responsabile delle attività operative, della custodia dei beni e delle attività di addestramento del personale in forza presso la sede di servizio. Conta sul supporto di un gruppo di lavoro coeso e competente, ed è determinato a garantire un servizio di eccellenza alle comunità di Inveruno e del territorio. “Il mio impegno è costante, il nostro distaccamento ha operatività 24 ore su 24, sette giorni su sette - ci spiega - Attualmente, la squadra dei Vigili del Fuoco di Inveruno conta 49 membri, a cui si aggiungono tre nuove reclute che inizieranno il corso di formazione nel prossimo mese di marzo. L'attenzione verso il futuro è costante, con un continuo adattamento alle disposizioni e alle innovazioni nel settore. Il parco mezzi è ben strutturato e la storia di servizio della squadra prosegue con determinazione e impegno”. Il presidio opera ovviamente su turni, garantendo una presenza costante di uomini, con momenti di punta di 12 operativi. “Rispetto al passato - ci spiega - quando alle volte la chiamata arrivava ‘diretta’ e avevamo più limitazioni di competenza, ora tutto è accentrato e più organizzato. Quando vi è un problema, arriva la segnalazione al 112, che la smista al 115 che quindi coordina a livello provinciale ogni tipo di intervento, andando a strutturare il dispiegamento di mezzi e uomini a seconda della necessità e del tipo di ‘bisogno’ da parte dei cittadini. Può essere allora che ci chiamino fin quasi a Milano, o in supporto a squadre di altre sedi, così per poter mantenere una copertura territoriale in caso di necessità”. Tra le cose interessanti, sicuramente, vi è la modifica dei tipi di intervento: Inveruno nel 2023 ne ha contati 1195, mentre ad oggi per il 2024 siamo a quota 110. Riuscire a categorizzarli non è sempre facile, ma se un tempo vi erano più interventi per canne fumarie ed incendi, ultimamente vi è più richiesta per quanto concerne il soccorso e la ricerca persone (sia nel Ticino o Naviglio che in altre aree, spesso con strumentazioni moderne come droni o sensori sull’elicottero). “Con orgoglio posso dire che l’Italia è davvero leader nella prevenzione incendi e calamità, anche se spesso gli eventi climatici provocano gravi danni e richiedono un intensivo lavoro da parte nostra. Abbiamo un distaccamento davvero ben organizzato e siamo a completa disposizione per la sicurezza delle persone e del territorio”.