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Attualità

Libia: l'Italia pronta a bombardare

Dopo oltre un mese di tentennamenti tra passi avanti (la concessione delle basi aeree) e indietro (abboggio solo strategico), da una telefonata tra Obama e Berlusconi è arrivato il 'via libera' agli attacchi aerei sulla Libia da parte delle forze militari italiane. Un deciso cambio di passo che stupisce per tempi e modi, con il forte e già ripetuto 'no' da parte del partito di governo della Lega Nord.
Di certo, fi fronte a una missione sempre più impegnativa e dalla durata incerta, le pressioni di Francia e Gran Bretagna insieme agli Usa hanno alla fine sortito il loro effetto sul governo italiano, recalcitrante fin dall'inizio a un coinvolgimento diretto. "Non si tratterà di bombardamenti indiscriminati ma di missioni con missili di precisione su obiettivi specifici" si affretta a chiarire il ministro della Difesa Ignazio La Russa, aggiungendo che l'obiettivo è quello di "evitare ogni rischio di colpire la popolazione civile". Per il ministro degli esteri Frattini è la "naturale prosecuzione di una missione che non cambia" ed è comunque è la risposta del governo "ad una precisa richiesta arrivata dai ribelli di Bengasi".
Ma la posizione italiana, con l'arrivo continuo di profughi dalle coste settentrionali dell'Africa coinvolge, oltre che la gestione degli stessi, anche un alto rischio di infiltrazioni di terroristi.

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