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Sapori, Viaggi

Le spese delle vacanze: la prima voce è il cibo

Il cibo è la voce principale dei costi che i turisti sostengono per le proprie vacanze in Italia: un fatto che dimostra l’immenso valore storico e culturale del patrimonio enogastronomico nazionale che è diffuso su tutto il territorio.

Il cibo è la voce principale dei costi che i turisti sostengono per le proprie vacanze in Italia, con oltre un terzo della spesa destinato alla tavola per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per cibo di strada o souvenir enogastronomici in mercati, feste e sagre di Paese. È quanto emerge dall’analisi della Coldiretti, divulgata in occasione della Bit 2024, che sottolinea un impatto economico a tavola stimato in oltre 30 miliardi di euro nel 2023, divisi tra turisti italiani e stranieri.

La nostra battaglia per garantire dignità e giusto reddito agli agricoltori italiani è importante dunque – sottolinea la Coldiretti - anche per tutelare un settore come il turismo il cui successo è trainato dalla qualità dei prodotti che nascono nei campi e nelle stalle italiane, come dimostra la borsa internazionale del Turismo. L’Italia è infatti diventata leader mondiale del turismo enogastronomico potendo contare sull’agricoltura più green d’Europa con – evidenzia la Coldiretti – la leadership Ue nel biologico con 80mila operatori, il maggior numero di specialità Dop/Igp/Stg riconosciute (325), 526 vini Dop/Igp e 5547 prodotti alimentari tradizionali e con Campagna Amica la più ampia rete dei mercati di vendita diretta degli agricoltori. 

Senza dimenticare l’agriturismo dove gli arrivi nelle 25.849 strutture presenti sul territorio nazionale hanno superato i quattro milioni, registrando quindi un forte recupero rispetto al 2019 (+8,5%), l’anno pre-pandemia, secondo l’ultima indagine Istat. Toscana, Trentino Alto Adige, Lombardia, Veneto, Lazio e Umbria sono nell’ordine le regioni con maggiore presenza di strutture agrituristiche che complessivamente in Italia – continua Coldiretti – sono in grado di offrire oltre 297mila posti letto e quasi 536mila posti a sedere.

Una analisi che dimostra l’immenso valore storico e culturale del patrimonio enogastronomico nazionale che è diffuso su tutto il territorio e dalla cui valorizzazione – conclude la Coldiretti – dipendono molte delle opportunità di sviluppo economico ed occupazionale. Ma la tavola rappresenta anche una straordinaria leva di promozione del Made in Italy alimentare nel mondo dove nel 2023 raggiunge il valore record di 64 miliardi di euro, secondo le stime della Coldiretti.

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