L’ultima rilevazione della Cei distingue per la prima volta tra le varie forme di manipolazione possibili negli ambienti ecclesiali, isolando quelle spirituali, psicologiche e di potere che in qualche caso possono sfociare in abusi sessuali. Nel numero di febbraio tre figure chiave della diocesi ambrosiana spiegano come la Chiesa sta attivando azioni di formazione e prevenzione in tal senso.
Ci sono forme di abuso e di manipolazione molto subdole e insidiose che possono attivarsi negli ambienti ecclesiali. Sono i cosiddetti abusi di coscienza, spirituali e psicologici, sempre di potere. Si sviluppano a volte nell’ambito di un legame di affidamento e intimità tra una persona fragile (minorenne, ma anche adulta in difficoltà) e una figura che si pone come guida, maestro, confidente. È su queste forme che deve concentrarsi l’osservazione e la vigilanza, perché in qualche caso possono aprire la via verso gli abusi sessuali veri e propri.
Sulla base di questa consapevolezza, la Chiesa ha da tempo attivato al suo interno una decisa azione di sensibilizzazione, formazione e soprattutto prevenzione. Lo racconta ‘il Segno’ di febbraio con un dossier di copertina intitolato ‘La fiducia tradita’, in cui parlano tre figure chiave della diocesi ambrosiana: anzitutto Anna Deodato, del Servizio per la tutela dei minori sia nella Cei che nelle diocesi lombarde, e don Enrico Parolari, psicoterapeuta e membro del Servizio regionale tutela minori e adulti vulnerabili, i quali intrecciano la svolta terminologica avvenuta con l’ultima Rilevazione della Conferenza episcopale (che per la prima volta distingue tra le varie forme di abuso) con la loro esperienza quotidiana di ascolto delle vittime. Mentre la psicologa Nicoletta Pirovano, da poco nominata referente del Servizio diocesano tutela minori, racconta le prime fasi della sua strategia e di come una delle priorità sia fare rete tra i diversi soggetti del territorio coinvolti nel fenomeno. Un articolo a parte si concentra poi sul tema troppo spesso ignorato del dolore e dei traumi delle ‘vittime secondarie’ degli abusi (familiari, amici, comunità).
Tra gli altri approfondimenti di questo numero, la nuova sensibilità verso la ‘qualità del lavoro’, raccontando e facendo commentare il rapporto di Cisl Lombardia sul crescente fenomeno delle dimissioni dalla propria occupazione: una scelta di cui quasi nessuno sembra pentirsi e che spesso sfocia in un cambiamento (lavorativo e non) di maggiore soddisfazione. Inoltre si dà spazio all’Azione cattolica ambrosiana che l’11 febbraio celebra la sua assemblea elettiva: un bilancio, e anche un rilancio dell’impegno a “testimoniare la fede nella vita concreta” da sempre praticato da questa organizzazione di laici, viene tracciato dal presidente uscente Gianni Borsa.
Da segnalare infine uno speciale sui due anni della guerra tra Russia e Ucraina. Una Ucraina ‘stanca di guerra’ dove si vive tra ‘quotidianità e disperazione’; con un quadro dell’accoglienza di centinaia di profughi svolta da Caritas ambrosiana, parrocchie e reti informali.