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Cultura, Eventi

Arte e intelligenza artificiale: un sogno a occhi aperti

‘La belle au bois dormant’ è un’opera interattiva che consente allo spettatore di vivere un'esperienza immersiva attraverso l'uso dell'Intelligenza Artificiale. Sdraiandosi su un letto realizzato dall'artista con l'inserimento di elementi polimaterici, che evocano l'universo tecnologico, il visitatore si trova di fronte alla propria visione proiettata su un monitor. L’intento è di lasciarsi trasportare in un universo onirico, come quello de ‘La bella addormentata nel bosco’.

Continua l'impegno di Var Digital Art by Var Group nello sviluppo e nella diffusione dell'arte digitale come nuovo linguaggio per narrare il contemporaneo mettendo in connessione vecchie e nuove pratiche. 

Alla Casa degli Artisti di Milano, il 24 gennaio, in occasione della mostra ‘Visibile/Invisibile.Tecniche della meraviglia’, sarà presentata l'opera ‘La belle au bois dormant’ di Giuliana Cunéaz, realizzata in collaborazione con la Factory di VDA by Var Group. Sarà fatto in occasione di un evento che vedrà protagonisti artisti, esperti e critici d’arte che accompagneranno il pubblico in un viaggio nei nuovi mezzi e media digitali al servizio dell'arte e della sua narrazione.

‘La belle au bois dormant’ è un’opera interattiva che consente allo spettatore di vivere un'esperienza immersiva attraverso l'uso dell'Intelligenza Artificiale. Sdraiandosi su un letto realizzato dall'artista con l'inserimento di elementi polimaterici, che evocano l'universo tecnologico, il visitatore si trova di fronte alla propria visione proiettata su un monitor. L’intento è di lasciarsi trasportare in un universo onirico, come quello de ‘La bella addormentata nel bosco’.

È il visitatore stesso a innescare il procedimento immersivo scrivendo una frase su un tablet, che viene rielaborata, in base a una serie di input inseriti da Giuliana Cunéaz per mezzo dell'Intelligenza Artificiale, in grado poi di materializzare le emozioni del visitatore. Giuliana Cunéaz utilizza come porta d’accesso al nostro immaginario il mondo nanomolecolare. Sono proprio le recenti scoperte scientifiche e l’opportunità di entrare in contatto con la parte infinitesimale della materia, gli elementi utilizzati per creare nature multiple, in perenne metamorfosi, che ampliano la sfera della conoscenza. “Utilizzando le immagini scientifiche, ho visitato boschi, fiori e pulviscoli meravigliosi che ho, poi, ricreato attraverso la modellazione e l’animazione 3D,” spiega l’artista. Alla realizzazione dell'opera hanno collaborato Roberto Beragnoli, Stefano Fiorio Sanatana e Alessandro Reani.

Il 24 gennaio 2024 dalle ore 19.00, durante l’incontro ‘Sogni e dialoghi con IA’, partendo dall’analisi dell’installazione in mostra di Giuliana Cunéaz, si approfondirà il ruolo dell’IA come strumento impiegato nel processo artistico che, in questo caso, diventa elaboratore/creatore di sogni e di ‘meraviglie’. L’opera e la presentazione del catalogo della mostra diventeranno così occasione per conoscere da vicino tutta l’attività e l'operazione a supporto dell'arte contemporanea da parte di Var Digital Art by Var Group con un evento che, dopo l’introduzione di Christian Gancitano, vedrà gli interventi di Francesca Alfano Miglietti, curatrice della mostra, Daniele Sandon, della LitoArt, che ha realizzato il catalogo della mostra, Paolo Bazzani, autore del progetto grafico, e l’artista Giuliana Cunéaz, Davide Sarchioni, Art Curator Var Digital Art, Alessandro Tiezzi, Head of Var Digital Art, Roberto Beragnoli, esperto di IA e automazione e Chiara Canali, critica d’arte e curatrice.

Giuliana Cunéaz (Aosta 1959), vive e lavora a Milano. Dall'inizio del 2000 realizza i suoi lavori in CGI. Nel 2004 è stata tra le prime artiste a utilizzare il 3D nell'ambito di una ricerca dove scienza e tecnologie rappresentano i suoi principali ambiti d'indagine. Le sue sperimentazioni coniugano la componente virtuale con quella materica e sono molti i lavori plastici che si sviluppano intorno a differenti ambiti di ricerca. Negli ultimi anni l'immersività ha assunto un aspetto preponderante come dimostra la sua videoinstallazione I Cercatori di Luce (2021) che prevede specifici riferimenti a performance, cinema, danza e teatro. Tra le manifestazioni a cui ha partecipato vanno segnalate: Biennale di San Paolo, Tina B. di Praga, Biennale di Siviglia Youniverse, Anteprima Torino nell’ambito della Quadriennale di Roma, Project Daejeon, Biennale Light Art di Mantova. Molti i luoghi che hanno ospitato le sue opere come: Museo Revoltella, Trieste; Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino; Museo Pecci, Prato; Castello Ursino, Catania; Museo Riso, Palermo; Università La Sapienza e Macro Testaccio, Roma; Castello Gamba, Châtillon; Gallerie d’Italia e La Triennale, Milano; Museo d’Arte, Lugano, Museo di Storia Naturale, Verona, Fondazione Palazzo Albizzini, Collezione Burri, Città di Castello e il Museo Puškin di Mosca attraverso un progetto online. Nel 2022 il MEET Digital Center di Milano ha ospitato la mostra personale C’è tanto spazio laggiù in fondo, un progetto espositivo e immersivo. 

Var Digital Art, è il progetto che nasce all'interno di Var Group - operatore leader nel settore dei servizi e delle soluzioni digitali - che ha l’obiettivo di creare un polo dinamico di sperimentazione, studio, ricerca e produzione dedicato al rapporto tra Arte e Tecnologia Digitale. VDA by Var Group ha collaborato alla realizzazione dell'opera inedita di Giuliana Cunéaz, concepita dall'artista proprio per essere presentata nell'ambito della mostra collettiva “Visibile/Invisibile. Tecniche della meraviglia”. Var Digital Art ha contribuito alla realizzazione dell’opera, implementandone tutta la dimensione digitale: grazie all’esperienza, il know-how e le competenze di Var Group sono state generate delle video animazioni, a partire dalle immagini elaborate e fornite dall'artista stessa con il supporto di Roberto Beragnoli, attraverso sistemi di intelligenza artificiale. La Factory di Var Digital Art by Var Group è stata attivata e messa a disposizione dell'artista sotto la supervisione di Davide Sarchioni, in qualità di direttore artistico del progetto VDA.

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