La sindaca ha espresso alcune precisazioni in merito al programma dei lavori dell'area dell'ex tessitura: "Quell'area andrà a costituire un secondo cuore del centro che, se adeguatamente collegato a piazza Lombardia, andrà a completare un nuovo centro unico, bello ed esteso".
I rilievi che le sono stati mossi dai consiglieri Francesco Binaghi (ex presidente del consiglio comunale ora all'opposizione) e Patrizia D' Elia non le sono proprio andati giù. E così il primo cittadino di Busto Garolfo Susanna Biondi, in merito alle questioni della riqualificazione dell'area ex Pessina-Sala e alle più complessive critiche mosse al suo operato, ha deciso di ribattere colpo su colpo. Toni garbati ma fermi, i suoi. "La rigenerazione dell'area ex Pessina – esordisce - si inserisce in un progetto più vasto di rigenerazione del centro storico iniziato, già durante il nostro primo mandato, con la riqualificazione di piazza Lombardia e con l'intervento, tramite appositi atti, per sanare situazioni di rilevata fatiscenza delle facciate degli edifici del centro". L'operazione Pessina-Sala presenta, a suo avviso, un duplice valore aggiunto: il primo è un "impulso economico", il secondo, invece, sta nel fatto che "quell'area andrà a costituire un secondo cuore del centro che, se adeguatamente collegato a piazza Lombardia, andrà a completare un nuovo centro unico, bello ed esteso". Insomma, un potenziamento del centro cittadino destinato a renderlo più ampio e fruibile. "Il nuovo Pgt - spiega ancora Biondi - non ancora efficace a differenza di quanto affermato dal comunicato di Binaghi e D'Elia, aiuta il ripristino di aree dismesse con l'inserimento di norme che favoriscono i recuperi e la rigenerazione, consentendo anche ampliamenti volumetrici e i range di destinazioni ammissibili per ex fabbricati industriali che il vecchio Pgt, da noi ereditato e approvato a suo tempo proprio dalla consigliera D'Elia, non prevedeva". Toni chiari anche per quanto concerne il commercio di vicinato. Biondi ricorda come la pervasività dei grandi centri commerciali abbia finito per ridisegnare di necessità l'assetto commerciale del territorio, non soltanto bustese. "Anche nelle realtà più grandi poi - prosegue - i negozi sono in larga parte grandi marchi in franchising che faticano a trovare attrattivo il piccolo comune, inoltre, negli ultimi anni , le piattaforme on line hanno acquisito un'importante fetta di mercato". Ciò non toglie, a suo avviso, che "occorra trovare nuove soluzioni per il commercio di vicinato ma che non possano ridursi alla riproposizione di situazioni proprie dei decenni passati". Biondi conclude rimproverando a Binaghi un'incoerenza di fondo: "fa riflettere- dice- il fatto che , dopo quasi dieci anni di condivisione delle scelte dell'amministrazione e dopo il voto favorevole all'adozione del nuovo Pgt, il consigliere Binaghi, uscito dal gruppo di maggioranza da soli due mesi, riveda le sue posizioni e contesti quanti lui stesso ha contribuito a costruire in questi anni".