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Robecchetto, Sociale

“Le luci del Natale non mascherino il buio”

In questo tempo di attesa e di festa si riscopra il senso profondo del nostro essere. Suor Marta Galbiati ci offre uno spunto per come vivere davvero queste feste.

Qual è l’ingrediente segreto che rende prezioso il Natale? È la domanda che i nostri bambini si porranno nei giorni della Novena ed è una domanda che anche noi adulti dovremmo tornare a porci in questi giorni in cui l’attesa rischia di smarrirsi nella frenesia delle cose da fare. Sono giorni in cui tutti cerchiamo di porre dei segni speciali, che dicano la bellezza di questo tempo, giorni in cui cerchiamo di trovare il pensiero giusto per le persone cui vogliamo bene, giorni in cui le nostre strade e le nostre case si riempiono di luci… ma sono anche giorni in cui le mille luci che accendiamo ci fanno sentire ancora più forte la contraddizione con il tanto buio intorno a noi: il buio delle guerre, delle solitudini, delle povertà, della violenza, del dolore… L’augurio che vi faccio e che faccio innanzitutto a me stessa è quello che le luci che accendiamo in questo tempo non siano un modo per mascherare il buio, ma un promemoria per dirci che nel mondo arriva la luce vera e che le tenebre non l’hanno vinta, per invitarci a riconoscere tutti quei luoghi delle nostre città in cui quella luce vera risplende nella presenza e nei gesti di donne e uomini di buona volontà,per spronarci ad essere anche noi scintilla di quella luce vera per il buio di chi abbiamo accanto, per non farci perdere fiducia davanti al buio del mondo e al contempo impedirci di restare tranquilli finché c’è buio nel mondo. Tra i tanti preparativi che noi stiamo facendo, però, il segreto che può rendere prezioso questo Natale è che Dio sta preparando qualcosa per noi. Le letture del profeta Osea in questi ultimi giorni prima delle ferie prenatalizie ci riportano ad un deserto abitato: nei deserti della nostra vita, Dio ci conduce per parlare al nostro cuore, egli prepara per noi la tenda dell’incontro, desidera l’intimità con noi… che questo Natale sia dunque giorno di tende, giorno in cui lasciarci incontrare dall’umiltà di un bambino, giorno in cui fidarci di un Dio che si fa pellegrino nei nostri deserti, per portare anche lì la luce vera. Buon Natale!

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