Novantanove sono ospitati nelle strutture delle Caritas Lombarde o alle Caritas collegate. 25 a Bergamo, 7 a Brescia, 15 a Como, 30 a Cremona, 10 a Pavia e 12 a Varese.
In Lombardia i primi migranti nordafricani, inviati dal Ministero dell'Interno. Nello specifico si stratta di cittadini maschi, tunisini, sbarcati nelle scorse settimane sulle coste italiane. E secondo quanto stabilito in Prefettura a Milano, 99, smistati dalla Croce Rossa e dalla Protezione Civile, sono stati ospitati nelle strutture delle Caritas lombarde o alle Caritas collegate: 25 a Bergamo, 7 a Brescia, 15 a Como, 30 a Cremona, 10 a Pavia e 12 a Varese (le Caritas della Lombardia hanno offerto, sin dall'inizio, 180 posti in strutture predisposte all'accoglienza profughi, segno della piena collaborazione e disponibilità delle istituzioni). Inoltre a tutti i migranti è stato garantito vitto, alloggio e accompagnamento sociale (grazie alle risorse economiche stabilite nel quadro di un accordo con le istituzioni), oltre a ricevere il permesso di soggiorno temporaneo per motivi umanitari, che da loro diritto a rimanere nel nostro Paese per almeno 6 mesi. Ciascun migrante sarà, inoltre, libero di entrare o uscire dai centri, nei limiti dei regolamenti delle strutture stesse di accoglienza, tutte custodite, anche nel corso della notte, da operatori sociali. "Permesso di soggiorno e accoglienza diffusa sono stati i requisiti chiesti da Caritas fin dall'inizio per affrontare l'emergenza degli sbarchi di questi mesi. [...] Occorre che anche le comunità locali e in particolare le comunità ecclesiali facciano la loro parte [...] - ha dichiarato don Roberto Davanzo, delegato regionale delle Caritas Lombarde - secondo quello spirito che ci è stato ricordato anche recentemente dai vescovi lombardi".