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Politica, Castano Primo

Tovaglieri a Castano per la petizione contro la moschea

L’eurodeputata lombarda Isabella Tovaglieri (Lega) ha fatto tappa a Castano Primo per firmare la petizione della Lega contro la realizzazione di una moschea nel comune dell’area metropolitana di Milano, dove già è presente un centro culturale islamico.

L’eurodeputata lombarda Isabella Tovaglieri (Lega) ha fatto tappa a Castano Primo per firmare la petizione della Lega contro la realizzazione di una moschea nel comune dell’area metropolitana di Milano, dove già è presente un centro culturale islamico. Ad attenderla presso il gazebo allestito per la raccolta delle firme, il segretario della Lega di Castano, Stefano Boscarini, e il consigliere comunale Daniele Rivolta.

“Ho voluto portare il mio sostegno a questa iniziativa della sezione locale della Lega, che ringrazio per il coraggio di battersi contro questo progetto sostenuto dall’amministrazione di sinistra di Castano, che in nome del buonismo e di un’integrazione a senso unico, calpesta la volontà di tantissimi cittadini, spaventati all’idea di un secondo luogo di aggregazione islamica in questa piccola comunità, dove c’è già una moschea abusiva travestita da centro culturale, che crea problemi di degrado e sicurezza”, ha dichiarato Tovaglieri.

“Da Castano – ha proseguito l’eurodeputata, membro della commissione FEMM del Parlamento europeo - vogliamo lanciare un messaggio forte e chiaro: dobbiamo tenere gli occhi ben aperti, soprattutto in questa fase, che vede i musulmani rimanere nell’ambiguità sulle violenze compiute dai terroristi di Hamas, che non vengono condannate in modo inequivocabile e in molti casi sostenute. Occorre inoltre vigilare sui flussi di denaro che finanziano le moschee, poiché spesso provengono da Paesi integralisti come il Qatar, dove i diritti fondamentali garantiti in Occidente sono sistematicamente negati. Non vorremmo mai che usi e costumi oscurantisti penetrassero nella nostra società, fino a limitare le nostre conquiste e le nostre libertà. Questo messaggio è diretto anche all’Europa, che in modo miope e masochista continua a promuovere il velo islamico, simbolo di oppressione, come se fosse un modello di emancipazione femminile”.

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