La grande opera realizzata dall’Ecoistituto ‘risveglia’ l’orgoglio dei cuggionesi. Per la piazza un ultimo studio di fattibilità risale addirittura al 2005, all’’Amministrazione di Giuseppe Locati. Quando si realizzerà qualcosa?
Il grande murales raffigurante un cane realizzato dall’artista Giulio Masieri davanti le Poste ha letteralmente riacceso l’orgoglio dei cuggionesi per immaginare un centro storico, più curato e decorato. “La nostra loogica è quella di far vedere che come paese si può cambiare faccia, con un ruolo attivo dei soggetti privati, con il vero impegno di tutti (proprietari di immobili, di negozi, ecc). Anche solo porre i fiori sui balconi è un modo per rendere migliore un paese”, il commento di Oreste Magni, presidente dell’Ecoistituto Valle del Ticino. Il successo, anche social, è sotto gli occhi di tutti. E allora ecco che si ri-apre un dibattito: a quando un centro storico rinnovato? Se l’area delle ex scuole elementari ed il vecchio municipio giacciono cadenti da anni, per la piazza un ultimo studio di fattibilità risale addirittura al 2005, all’’Amministrazione di Giuseppe Locati. Lo studio è stato realizzato da Ar.In. Studio di Turbigo, noto studio di architettura locale che ha lavorato anche alla realizzazione di un padiglione di Expo 2015. Queste le immagini del rendering e queste le motivazioni: “L’articolazione dello spazio pubblico si ispira ad un itinerario processionale: chiesa di San Rocco, basilica di San Giorgio, Palazzo Piantanida, Villa Annoni. La piazza S. Giorgio viene immaginata come agorà, epicentro dell’unificazione del tessuto antico, luogo di incontro per eccellenza. Nella tradizione occidentale il centro di una città è quasi sempre il simbolo di appartenenza di una comunità ad un luogo: la piazza è la massima manifestazione di una collettiva attrazione verso il principale ‘luogo della socialità’. La piazza deve essere occasione di incontro fra le persone”. L’esempio di alcune realtà vicine testimonia che un centro storico rinnovato stimola anche nuovi commercianti e l’apertura di nuove attività.