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Attualità

Tra Berlusconi e i magistrati

La stampa, i manifestanti e i sostenitori del Premier, stamani hanno atteso l’arrivo di Silvio Berlusconi, al Tribunale di Milano. Non è stata un attesa vana, dato che, inizialmente, lo stesso Premier, aveva delegato i suoi fedelissimi legali, nel comunicare ai mass media, la sua presenza ai processi, di cui è indagato da anni, solo di lunedì. Da quanto si può rilevare dall’intensa mattinata in una Milano attenta ai commenti, fuori dall’aula, dei giornalisti, Berlusconi, imputato nel processo sui diritti tv Mediaset e sul caso della giovane invitata ai festini di Arcore, Ruby, la rubacuori, il Premier al suo arrivo, ha confortato i suoi fiancheggiatori, dicendo che non si trattava di alcuna condanna, ma che era solo “l’Organo della Magistratura a lavorare contro il paese”. Da qui, il Premier, si è diretto verso la sala, nella quale lo attendevano una giuria, ricca di testimoni. “Lei è il cattivo”, è la frase che intrattiene un piccante “botta e risposta”, alla fine dell’udienza tra il presidente del Consiglio e uno dei pm, Fabio De Pasquale. Un rigido “si contenga” è la replica, giunta dalle labbra dello stesso pm, verso il premier. A susseguirsi, una serie di attacchi che vedono Berlusconi, al centro di dibattiti, il che non esclude che non lo sia già fino alla radice dei capelli!
Il premier a gran voce, proclama sulla vicenda di Arcore: “In un paese civile, le intercettazioni, non possono essere portate a processo, perché manipolabili” e giustificando qualche in considerevole particolare, conclude “sul far della notte, si è più in zona onirica che nella zona della realtà”. In aggiunta, Berlusconi, chiarisce alcuni punti ancora non ben correlati tra loro, in merito ai festini nella sua Villa ad Arcore, che hanno dato vita al tanto chiacchierato “Bunga - Bunga”. “Non vi è alcuna concussione. Sono sempre stato cortesissimo e ho chiesto un’informazione preoccupato per una situazione che poteva dar luogo ad un incidente diplomatico”, esordisce il Presidente, “ho dato dei soldi”, (e non si tratta di una piccola somma), a Ruby, perché non si prostituisse”. Ma allora, qui sorge un dubbio, e dovrebbe anche a chi crede, a priori, alle sue dichiarazioni: a tutte quelle donzelle, coperte da quattro veli, ai dato loro del denaro, purché non ti ballassero accanto? Viene da pensare che Mora e lo spalleggiatore per eccellenza, direttore di rete 4, Fede, abbiano preso scelte similari a quelle dell’organizzatore degli eventi “focosi”! Ma evidentemente, per finire anche loro sotto accusa, non si erano fatti i conti giusti , prima di cominciare. Proseguendo. Per quanto riguarda la Riforma della Giustizia, Berlusconi, prima dell’inizio del processo, previene dicendo che si tratta di “processi mediatici” e che questa era l’ennesima dimostrazione che in Italia, si è giunti in una situazione limite, per cui bisogna riformare la giustizia. Imperterrito, il Cavaliere, fa riferimento alle tattiche che la Magistratura, di volta in volta, attua, solo come “arma di lotta politica”.

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