Alla galleria dell'artista originario del bernatese è stata inaugurata la mostra dedicata a tre artisti Daniele D'Acquisto, Franscesco Fossati e Andrea Magaraggia.sarà visitabile fino al 18 novembre.
La Galleria Manuel Zoia ha inaugurato mercoledì 25 ottobre la mostra ‘Di noi tre’. La mostra presenta le opere degli artisti Daniele D'Acquisto, Francesco Fossati e Andrea Magaraggia, con un testo curato da Lorenzo Madaro.
Attraverso le ricerche dei tre artisti emerge un dialogo corale che, come sottolinea il Prof. Lorenzo Madaro nel suo scritto, nasce da un comune desiderio e impegno nel concentrarsi sui comportamenti della scultura, facendone il fulcro del loro discorso, ognuno con specifiche attitudini sviluppate dopo anni di ricerche individuali.
Secondo le parole di Lorenzo Madaro, l'evento ‘Di noi tre’ rappresenta un incontro intenzionale, volto a esplicitare ciò che accade nei rispettivi studi e a mostrare i risultati di un lavoro specifico, ognuno nel proprio ambito.
Al cuore della mostra troviamo la scultura e l'installazione, elementi che si inseguono e si interrompono, si spezzano e si ricompongono nella ricerca di scenari e visioni inedite, realizzate con differenti materiali. "Uno degli aspetti fondamentali della scultura è la sua capacità di occupare lo spazio, espandendosi o modificando la percezione stessa del contesto in cui è posizionata. La scultura, infatti, implica un rapporto privilegiato con l'ambiente circostante, orientando chi osserva verso una specifica interazione tra opera, ambiente e spettatore. Può essere esaminata da lontano o da vicino e, come dimostrano le tre ricerche dei protagonisti di questa mostra, in alcuni casi rivela la volontà di esplorare le radici stesse del linguaggio, o meglio dei suoi molteplici linguaggi. Che cosa compone, quindi, la scultura? Anche un singolo gesto può diventare scultura, come dimostrano gli eventi della storia dell'arte contemporanea. Scolpire significa infatti modificare una porzione di materia, anche solo temporaneamente, trasformandola in un nuovo spazio potenziale di azione e riflessione."
Daniele D'Acquisto, nato a Taranto nel 1978, ha costantemente fuso l'aspetto concettuale con quello metaforico in tutte le sue pratiche artistiche. Dalle prime opere disegnate a biro fino alle carte intagliate e sovrapposte, così come i suoi stratificati in plexiglas, l'artista si avventura nella tridimensionalità che suscita una riflessione sulla natura della scultura stessa. "Attraverso le sue ceste, D'Acquisto svela due aspetti cruciali della sua pratica artistica: un legame saldo e indissolubile con la realtà - fin dagli esordi ha sempre impiegato materiali o forme provenienti dal mondo reale - e una particolare attenzione alla trasformazione delle forme stesse".
Francesco Fossati (1985), artista visivo e collezionista di piante selvatiche, risiede e lavora a Lissone. "Per Francesco Fossati, la natura costituisce la materia primaria per la costruzione del suo discorso sulla forma. Negli ultimi anni, ha adottato la natura non solo come tema principale, ma soprattutto come materia prima per le sue tele di cotone in eco-print, caratterizzate da forme essenziali che richiamano spesso quelle delle foglie. Nelle sue sculture, utilizza micelio e funghi essiccati".
Andrea Magaraggia, nato a Valdagno nel 1984 e attualmente residente a Milano, ha conseguito il Diploma in Pittura presso l'Accademia di Belle Arti di Venezia nel 2007 e il Master presso l'Accademia di Belle Arti di Brera nel 2010. "Attratto dalla morfologia dei materiali e dalla loro capacità di essere trasformati con relativa immediatezza, Andrea Magaraggia esplora la genealogia delle forme generando sintesi estreme. Così come muoviamo la nostra lingua mentre parliamo, esprimendo parte di noi stessi al mondo, egli considera la lingua non solo come un organo con funzioni tattili indispensabili, ma come uno spazio generativo di cavità e protuberanze, di confini e di superamenti dei rispettivi perimetri formali".