Il 15 ottobre la comunità inverunese ha ricordato Santa Teresa d'Avila, la prima donna ad essere proclamata dottore della Chiesa: vendita di piote, castagne, Santa Messa e processione i momenti principali.
Una ricorrenza che ‘segna’ inevitabilmente l’inizio del periodo autunnale: il 15 ottobre la comunità inverunese ha ricordato Santa Teresa d'Avila, la prima donna ad essere proclamata dottore della Chiesa, che seppe vivere una vita di profonda contemplazione, nonostante le persecuzioni e le difficoltà che incontrò. “Teresa esprime il desiderio di voler vedere Dio, il suo sguardo si fissa su Gesù. La vita spirituale deve coltivare questo desiderio - ha spiegato don Marco Zappa - Cosa ha visto Teresa? Teresa ha visto l'amico vero, lei stessa nei suoi scritti dice così... Che cosa possiamo desiderare di più quando abbiamo al nostro fianco un così buon amico che non ci abbandona mai nelle tribolazioni e nelle sventure? Colui che si pone al nostro fianco condivide con noi la vita: gioie e speranze, preoccupazioni e dolori. Teresa invita a fidarsi e abbandonarsi nelle mani di Dio, con un atto di affidamento senza riserve, come lei ha vissuto il rapporto con Dio. Guardando Dio, Teresa ha visto l'amico vero, l'unico bene”. Per la giornata di festa, la vendita di ‘Piota’ solidale davanti la chiesa parrocchiale (per sostenere i lavori di restauro), le castagne degli ‘Amici del Fulò’ e la processione dalla caserma dei Vigili del Fuoco per il centro cittadino.