Entrando in Expo 2015 si poteva visitare la Russia, i Paesi Arabi, Israele, i cluster con la Palestina, l’Ucraina ospite di altri stati. Un mondo che i giovani di adesso, così come tutti noi, non potremmo ‘visitare’ più.
Con gli occhi della mente vorremmo riportarvi al 2015, alla periferia di Milano. Nel grande evento che portò 20 milioni di visitatori nella nostra città dove tutti noi abbiamo davvero avuto l’opportunità di incontrare il mondo. Entrando si poteva visitare la Russia, i Paesi Arabi, Israele, i cluster con la Palestina, l’Ucraina ospite di altri stati. Un mondo che i giovani di adesso, così come tutti noi, non potremmo ‘visitare’ più. Il mondo si è molto ristretto, i viaggi si sono limitati, le opportunità di commercio vincolate da normative, blocchi, legislazioni: non vi è più quella realtà che abbiamo voluto e potuto goderci camminando per il Decumano. Senza tornare a insistere sul tema del dramma ambientale, il pericolosissimo equilibrio del nostro Mondo è ora in una situazione di stallo che solo (speriamo) politici lungimiranti e coraggiosi potranno salvare