Don Ciotti, il fondatore di 'Libera' è arrivato in paese nella serata di mercoledì per parlare con i ragazzi delle scuole medie di Casorezzo e Busto Garolfo.
È stato l’evento probabilmente più partecipato dell’anno a Casorezzo l’arrivo di Don Ciotti. Il fondatore di Libera è arrivato in paese nella serata di mercoledì per parlare con i ragazzi delle scuole medie di Casorezzo e Busto Garolfo, ma ha attratto centinaia di cittadini di Casorezzo e dei Comuni limitrofi. Tema dell’incontro, le infiltrazioni mafiose, il ruolo della società civile e più in generale il nostro approccio verso il mondo. “La realtà è che nel nostro paese, cioè l'Italia, oggi a fare la differenza è proprio l’indifferenza – commenta Don Luigi Ciotti a margine del suo intervento -, perché nella percezione della stragrande maggioranza delle persone si è passati dal crimine organizzato mafioso al crimine normalizzato. E’ diventata una delle tante cose perché non ci sono più grandi attentati. C’è meno sangue, ci sono meno morti, le stragi risalgono a oltre 30 anni fa. Allora c'era stata molta emozione e condivisione, adesso c'è tutta una normalizzazione. Così anche sulla droga, sull'usura, sulle ecomafie. Così su altri tipi di traffici, sul gioco d'azzardo e così via. E invece il problema delle mafie è un problema che c'è e sono ancora più forti. Sparano di meno, ma sono ancora più forti e noi siamo chiamati a riflettere e interrogarci e impegnarci a vigilare. Ad essere più attenti”. Marta Bertani, assessore ai servizi sociali alla pubblica istruzione, ha organizzato la serata con Don Ciotti, immaginata prima di tutto come un dialogo con studenti delle scuole medie di Casorezzo e Busto Garolfo, che erano presenti sul palco insieme al Fondatore di Libera. “Questa sera siamo riusciti ad organizzare questo importante appuntamento con Don Luigi Ciotti: faremo quattro chiacchiere che spero serviranno a far sì che il Noi vinca. La scelta di un ospite come Don Ciotti è dovuta al fatto che la lotta alla criminalità organizzata è importante sul nostro territorio, non va assolutamente dimenticata e non può passare inosservata”.