Nella già importante collezione del Parco e Museo del Volo, accanto a Malpensa, ecco un altro pezzo di storia. “Benvenuta” alla riproduzione in scala 1.1 dell’idrovolante S.55X.
Vola la storia. E lo fa, beh… neanche a dirlo a Volandia. Un altro ‘gioellino’, infatti, nella già importante collezione del Parco e Museo del Volo, accanto a Malpensa. “Benvenuta”, allora, alla riproduzione in scala 1.1 dell’idrovolante S.55X, utilizzato da Italo Balbo nella celebre Crociera del 1933, in cui guidò una formazione di 24 velivoli da Orbetello a Chicago per partecipare all'Expo ‘A Century of Progress’ in occasione del centenario della fondazione della città dell'Illinois. “Una macchina che è sinonimo di storia, tradizione e ingegno - spiega il generale dell’Aeronautica Militare, Basilio Di Martino - Farlo rivivere, quindi, vuol dire dare concretezza a quei forti sentimenti di identità nazionale, spirito di squadra, passione e sacrificio che hanno animato gli uomini che l’hanno portato in cielo nella stagione delle crociere e dei primati. Un mezzo che è centrale nella storia dell’Aeronautica, perché qui c’è tutto. C’è la tecnologia (all’epoca, d’avanguardia), c’è il senso di gruppo (la formazione e l’equipaggio), c’è l’identità (la forte volontà di rappresentare i colori dell’Italia in giro per il mondo) e c’è il coinvolgimento e la dedizione (di chi l’ha realizzato e a cui va il nostro grazie)”. Idrovolante, insomma, che è stato, ma che continua ad essere simbolo e punto di riferimento. “Non dimentichiamoci che questa macchina è stata la massima espressione della tecnologia di un certo tipo di costruzioni - conclude - Senza dimenticare, poi, come dal punto di vista aerodinamico, la sua eccezionalità è la testimonianza di un altro genio italiano, quello dell’ingegner Alessandro Marchetti. Oggi, pertanto, poterlo ammirare in ogni sua caratteristica, è certamente motivo di grande orgoglio”.
L'IDROVOLANTE S.55X RIVIVE A VOLANDIA