Sono stati rimossi dall’ampia superficie di piazza Primo Maggio, dove erano stati accatastati, dopo la conta dei danni prodotti dal violento nubifragio del 24 luglio scorso: gli oltre 180 alberi (tra conifere e latifoglie) che la città ha purtroppo perso e che sembravano destinati a diventare un “rifiuto” quando, caduti, occupavano intere carreggiate e sovrastavano mezzi in sosta o in transito, si trasformeranno, invece, in una preziosa risorsa.
Sono stati rimossi dall’ampia superficie di piazza Primo Maggio, dove erano stati accatastati, dopo la conta dei danni prodotti dal violento nubifragio del 24 luglio scorso: gli oltre 180 alberi (tra conifere e latifoglie) che la città ha purtroppo perso e che sembravano destinati a diventare un “rifiuto” quando, caduti, occupavano intere carreggiate e sovrastavano mezzi in sosta o in transito, si trasformeranno, invece, in una preziosa risorsa. Sono partiti verso aziende che, ubicate tra la Lombardia e il Piemonte, trattano biomasse per alimentare il Teleriscaldamento. Per ridurre i volumi davvero ingenti e agevolarne il trasporto, i tronchi sono stati trattati direttamente sul posto, con l’ausilio di cippatrici, speciali macchinari che triturano il legno al fine, appunto, di comprimerne i volumi. Parte delle conifere cadute era, invece, già stata destinata all’industria del legno, per la produzione di assi, travi e bancali. Hanno imboccato, invece, per legge, la strada del Centro ERSAF (Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste) di Nerviano, i tronchi appartenenti a quelle specie di latifoglie prese di mira dal tarlo asiatico, come l'acero, la betulla, l'ippocastano, il pioppo, l'olmo, il salice, etc: anche questi tronchi saranno triturati e avviati all’industria che utilizza le biomasse, ma questo processo sarà svolto, appunto, in un luogo protetto, in modo da evitare, in caso della presenza del coleottero cerambicide, la sua diffusione. Sono stati trasformati in risorse, con le medesime modalità, anche i circa 150 tronchi abbattuti a Canegrate (stoccati in un’area di via Firenze, nelle immediate vicinanze del campo sportivo) e gli 80 del territorio di Parabiago.