Prodotto da Gruppo CAP e condotto dalla giovane divulgatrice e TikToker Sofia Pasotto, Tempi Sbagliati dà voce ai giovani, che esprimono le proprie ansie e speranze per la loro vita futura, in un Pianeta dominato dagli effetti della crisi climatica.
Le generazioni più giovani, che oggi frequentano scuole e università, o che si approcciano al mondo del lavoro, sono quelle che vivranno su un pianeta dominato dalle conseguenze del cambiamento climatico. Li aspetta una sfida senza precedenti, eppure, il dibattito pubblico non sembra concedere grande spazio alle loro preoccupazioni, alle loro aspettative e alle loro idee. L’ansia, anzi, l’ecoansia di queste generazioni di fronte a un futuro che diventa ogni giorno più preoccupante, merita invece di essere considerata. A dare voce alle nuove generazioni è la seconda stagione del podcast Tempi Sbagliati: alle prese con la fine del mondo, che raccoglie le testimonianze di ragazzi giovani e giovanissimi consapevoli che ci rimane sempre meno tempo per invertire la rotta. A condurre questa inchiesta tra le Generazioni Z e Alpha è Sofia Pasotto, divulgatrice ambientale e tiktoker di 23 anni che, nel corso di sei puntate (più una speciale), mette in luce i diversi modi in cui i suoi coetanei affrontano il presente e guardano al futuro.
Prodotto da DUDE Originals per Gruppo CAP, la green utility che gestisce il servizio idrico della Città metropolitana di Milano, Tempi Sbagliati: alle prese con la fine del mondo è disponibile gratuitamente a partire dal 12 settembre su tutte le piattaforme di podcasting. Il podcast raccoglie, in maniera libera, informale e totalmente senza filtri, i pensieri di ragazzi comuni, che guardano al futuro con ansia, rabbia, preoccupazione, ma allo stesso tempo con consapevolezza, determinazione, impegno. Come la quattordicenne Gaia, che già si impegna ogni giorno per vivere in maniera sostenibile, studia e si informa su cosa sta succedendo al suo pianeta, ma racconta delle difficoltà a trovarsi tra amici che non sono altrettanto consapevoli, o interessati, al futuro che li attende. Oppure Camilla, che di anni ne ha 17, e ha le idee chiare su quanto sarà importante l’impegno individuale, nelle piccole cose quotidiane, per cercare di invertire la rotta dei grandi cambiamenti globali. C’è anche Simone, che ha scelto la strada dell’attivismo e spiega le motivazioni che lo animano, e le difficoltà che lui e tutti i giovani impegnati nella sua stessa lotta hanno nel farsi ascoltare da chi detiene oggi il potere decisionale. Sofia si mette in gioco anche in prima persona, in un confronto a tutto campo con un adulto, che per di più è suo papà. Con lui parla delle differenze generazionali, dei valori che spingevano i giovani degli anni Settanta a impegnarsi socialmente e politicamente rispetto a quanto capita oggi alla Generazione Z, e soprattutto dell’opportunità o meno di fare figli in un contesto globale così difficile, alla luce delle prospettive che ci attendono. Un dilemma sempre più sentito e diffuso, che potrebbe aggravare il declino demografico che sta sperimentando l’Occidente. Tempi Sbagliati si conclude con una puntata speciale, diversa da tutte le altre: per tirare le somme dell’intera stagione e per ripercorrere le tante tematiche emerse, Sofia si confronta con Yuri Santagostino, giovane adulto, presidente di Gruppo CAP ma anche ex sindaco, diventato primo cittadino quando era poco più “vecchio” di Sofia stessa.