Sono oltre 70 le tempeste di ghiaccio che nel mese di luglio hanno colpito la Lombardia: negli scorsi giorni ha investito in particolare il Mantovano, con danni che in base alle prime stime ammonterebbero già a milioni di euro tra coltivazioni distrutte e strutture rovinate.
Sono oltre 70 le tempeste di ghiaccio che nel mese di luglio hanno colpito la Lombardia. È quanto emerge da un’analisi della Coldiretti regionale su dati Eswd (European sever weather database) in occasione dell’ondata di maltempo che sta colpendo diverse zone della regione e che negli scorsi giorni ha investito in particolare il Mantovano, con danni che in base alle prime stime ammonterebbero già a milioni di euro tra coltivazioni distrutte e strutture rovinate.
I tecnici di Coldiretti Mantova sono al lavoro per raccogliere le segnalazioni di danni – precisa la Coldiretti Lombardia – Tra Alto e Basso Mantovano, nelle prime ore della giornata, i chicchi di ghiaccio hanno infatti colpito campi di mais, soia, pomodoro pronto per la raccolta, angurie, meloni, zucche. Danni anche a tetti di case e capannoni scoperchiati, oltre che a serre e pannelli fotovoltaici delle cascine.
La grandine – sottolinea la Coldiretti - è l’evento climatico avverso più temuto dall’agricoltura in questa fase stagionale per i danni irreversibili che provoca alle coltivazioni in campo. Un fenomeno che – precisa la Coldiretti – si ripete sempre con maggiore frequenza, ma a cambiare è anche la dimensione dei chicchi che risulta essere aumentata considerevolmente negli ultimi anni con la caduta di veri e propri blocchi di ghiaccio anche più grandi di una palla da tennis.
Siamo di fronte alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici anche in Italia dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che – conclude la Coldiretti – si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne italiane che nel 2023 supereranno complessivamente 6 miliardi dello scorso anno.