I giovani ambrosiani hanno incontrato a Lecco l'Arcivescovo Delpini che ha conferito loro il mandato missionario per la partenza verso la GMG o altre esperienze di Missione.
Vocazione, missione, partenza: sono questi i passi di una vita di fede vissuta intensamente. Maria infatti si ‘alzò e andò in fretta’, come mossa da una spinta incontenibile per e verso Dio. E come lei anche la Lucia manzoniana dovette partire con premura: quella che era solo una fuga si sarebbe poi rivelata solo la parte peggiore e inevitabile del Progetto di gioia che, come per tutti, Dio aveva per lei.
Quelle tre parole, proprio nel territorio che fa da sfondo ai Promessi Sposi, hanno preso vita nei sorrisi e nella gioia dei tanti giovani ambrosiani che nel pomeriggio di sabato 24 giugno hanno affollato Lecco per ricevere il mandato missionario dall’Arcivescovo Mario Delpini in vista della prossima Giornata Mondiale della Gioventù di Lisbona.
Fin dal primo pomeriggio, e nonostante il caldo, sono stati moltissimi i fedeli che hanno affollato il capoluogo lariano. In tanti angoli della città sono state organizzate conferenze, testimonianze e dimostrazioni sportive: tra le molte, la testimonianza di Daniele Mencarelli, vincitore del Premio Strega Giovani con ‘Tutto chiede salvezza’, e quella di Marco Rodari, il ‘clown Pimpa’ che porta un po’ di felicità ai bambini delle zone martoriate del pianeta.
Dopo una cena frugale presso alcuni punti ristoro, i giovani ambrosiani sono entrati nel vivo della serata e il lungolago di piazza Cermenati si è affollato di fedeli pronti a ricevere il mandato. La serata è stata aperta dalla lettura dell’Addio monti (dal capitolo VIII dei Promessi Sposi) e dall’inno della GMG. Dopo un brano del Vangelo di Luca, l’Arcivescovo Delpini, con gli ausiliari Vegezzi e Raimondi e con i sacerdoti Antonelli e Fusi, sì è recato in mezzo al golfo del lungolago su una ‘Lucia’ (imbarcazioni storiche del Seicento) per lanciare i suoi ‘dieci consigli’ per i partenti: “Partite non come ‘colonizzatori’ o ‘turisti’, ovvero come coloro che credono che occorra portare qualcosa di meglio ai luoghi che visitano o che vivono il viaggio solo come un piacere. Partite come ‘inviati’, come coloro che vanno alla ricerca, anche di sé stessi, nella Fede”. Consegnato il mandato, la serata è continuata sul palco di Piazza Garibaldi con l’energia dei cori Shekinah e Elikya, che hanno accompagnato gli va al termine.
Un mandato, dunque, che funziona da carta di imbarco per chi vivrà la partenza come vocazione, che sia per la GMG o per un’esperienza missionaria (per esempio con Caritas o CSI): un viaggio dunque, che sia “verso l’alto e verso l’altro”.