Ita Airways è al passo d’addio; l’Italia non avrà più una compagnia di bandiera. La firma del compromesso di vendita verrà apposta dalle parti, il Governo italiano – azionista unico – e Lufthansa, e comporterà l’ingresso della compagnia tedesca nel capitale sociale di Ita attraverso un aumento di capitale pari al 41% del valore delle quote totali.
Ita Airways è al passo d’addio; l’Italia non avrà più una compagnia di bandiera. La firma al compromesso di vendita verrà apposta nei prossimi giorni dalle parti, il Governo italiano – azionista unico – e Lufthansa, e comporterà l’ingresso della compagnia tedesca nel capitale sociale di Ita attraverso un aumento di capitale pari al 41% del valore delle quote totali. L’ingresso sarà dunque in una prima fase con quote di minoranza, ma con l’impegno sottoscritto di acquisire le restanti azioni in mano allo Stato durante i prossimi anni ad un valore determinato dall’andamento di mercato. È una buona notizia? Per chi segue la rubrica, la risposta dovrebbe essere scontata, ma, prima di mettere in ghiaccio una bottiglia di quelle buone per festeggiare l’evento, conviene attendere e non lasciare che l’euforia ci distolga dall’affrontare almeno un paio di considerazioni. La prima: l’accordo di vendita di Ita Airways, o, per gli affezionati, Alitalia sotto mentite spoglie, rappresenta l’ennesimo tentativo di liberarsi di una compagnia che per i cittadini italiani ha sempre rappresentato un costo più che un vanto, mentre ha sempre saputo fornire ampio bacino elettorale per tutte le forze politiche che, alternandosi nella denuncia degli sprechi, non hanno mai veramente voluto perdere il controllo del gruppo. Una compagnia aerea non deve farci battere il petto, ma produrre utili e servizi efficienti. Non è sempre stato così, anzi; i 10 miliardi di contributi pubblici negli ultimi 12 anni sono li a dimostrare il contrario. Dunque, calma e sangue freddo nel raccontare di un accordo che potrebbe davvero risolvere un grosso problema, ma non ci mette al riparo da nuovi ripensamenti (svariati nel corso della storia) della politica italiana col portafoglio pubblico. La seconda: se questo si rivelasse davvero l’epilogo della vicenda Alitalia – Ita Airways ci sarebbe davvero da ridere. Dopo oltre 20 anni di politica, durante la quale si sono succeduti governi di sinistra, di destra, di centro, sarà la maggioranza più patriottica, nazionalista e identitaria a smontare l’italico giocattolino simbolo della grandezza della nazione. Esattamente coloro dai quali non te lo aspetteresti mai. È il paradosso italiano; è la realtà che ti chiama al governo quando il nodo viene al pettine.