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Bernate Ticino e la 'Sete di pace'

'Sete di Pace' è la mostra allestita presso la Canonica di Bernate Ticino, che racchiude gli scatti realizzati da fotografi e volontari partiti per l'Ucraina con la Carovana della pace di Stop the war now.

Dal 24 febbraio 2022 l’umanità è testimone di un’incessante guerra che coinvolge non solo il popolo russo ed ucraino ma il mondo intero. Una guerra a cui l’umanità non può e non deve abituarsi.
Dallo scoppio del conflitto Stop the war now, la rete coordinata dalla Comunità Papa Giovanni XXIII e dalle reti nazionali FOCSIV, AOI, Rete Italiana Pace e Disarmo e Libera contro le mafie, in rappresentanza di tutte le associazioni aderenti, è al fianco delle popolazioni vittime della guerra.
“...crediamo fermamente che l’umanità non si possa abituare all’incessante bombardamento dei civili, alla costrizione di persone inermi al freddo, alla sete, alla violenza. Chiediamo che si proclami immediatamente il cessate il fuoco, che si dia spazio alla diplomazia internazionale per la risoluzione della controversia e che si consenta alle organizzazioni umanitarie internazionali di intervenire.”
Tra i volontari della Carovana della pace c’è Martina Battaglia, giovane bernatese che un anno fa ha deciso, con coraggio e tanto cuore, di unirsi alla rete di aiuto. “...l’obiettivo primario con cui siamo partiti verso l’Ucraina – ci racconta Martina - è stato quello di fare la differenza, di non voltarsi dall’altra parte ma guardare queste persone negli occhi, senza portare slogan astratti ma mettendoci la faccia! Abbiamo organizzato quattro diverse spedizioni, portando pacchi alimentari consegnati poi in un centro evangelico che accoglie coloro che non hanno a disposizione i bunker nelle loro case. Abbiamo visto la sofferenza e la paura. Abbiamo toccato con mano la distruzione e la disperazione”. Atti di sconfinato coraggio racchiusi nella mostra ‘Sete di pace’ allestita presso la Canonica di Bernate Ticino fino al 23 maggio. Sessanta scatti realizzati da fotografi e volontari, che racchiudono l’essenza di quello che è oggi l’Ucraina. Da una parte l’orrore della distruzione e dall’altro quel raggio di speranza racchiuso nella scelta dei volontari di ‘esserci’. “...c’è qualcosa di più forte della guerra...l’amore!”

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