La Rugby Parabiago ha messo in campo il progetto 'Educare in campo 2.0': ad accompagnare i giovani atleti non solo gli allenatori, ma anche educatori e psicomotricisti, con l'obiettivo di intervenire sulle situezioni emergenti o non ancora conclamate.
L’educatore scende in campo al fianco degli atleti più piccoli: al Rugby Parabiago società sportiva e famiglia si prendono in carico, insieme, della crescita dei bambini. Per i suoi giovanissimi rugbisti, la società parabiaghese ha voluto dare vita al progetto ‘Educare in campo 2.0’, un’iniziativa realizzata grazie alla collaborazione della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate e con il supporto dell’Azienda Sociale del Legnanese e della cooperativa Metafora.
Un’iniziativa unica nel panorama delle società sportive dilettantistiche a livello regionale che mira “ad accompagnare i bambini nella crescita personale, sportiva e relazionale”, spiega Giampiero Grimoldi, Dirigente di Rugby Parabiago SSD, realtà sportiva che nel settore del rugby di base accoglie 212 bambini dai 6 ai 13 anni, 24 educatori e 20 accompagnatori dedicati a loro. “È un progetto nato dalla precisa esigenza dei nostri allenatori, che avevano bisogno di un supporto in più nel leggere alcune situazioni per poter essere di maggiore aiuto ai piccoli atleti. Il progetto vede l’intervento direttamente sul campo di due figure professionali: un educatore e uno psicomotricista. Il loro lavoro, unito a quello degli allenatori e di tutto lo staff tecnico, è finalizzato a individuare eventuali situazioni problematiche a livello personale e relazionale per accompagnare i bambini in un corretto cammino di crescita”. Obiettivo non sono solamente quanti hanno già delle difficoltà conclamate, ma intervenire nelle situazioni più nascoste e, insieme alla famiglia, trovare il percorso più adeguato. “Lo sport diventa così a tutti gli effetti un luogo educativo”, aggiunge Grimoldi. “L’ambito sportivo dà la possibilità di intercettare alcune difficoltà e alcune fragilità che, se affrontate correttamente, permettono al ragazzo/a di crescere migliorando il suo benessere”.
Infatti, il periodo pandemico ha lasciato ancora diversi strascichi sul fronte relazionale. “Notiamo che sono stati accentuati aspetti relativi all’isolamento: spesso i ragazzi fanno fatica a parlare. È una tematica che, forse indotta dal tempo passato davanti ai supporti video tablet o dalle tempistiche serrate degli impegni quotidiani che non fanno più sperimentare la noia, mina un elemento fondamentale nel percorso di crescita: la relazione”, aggiunge Clara Mazzagatti, responsabile Minirugby Parabiago e referente di campo per il progetto ‘Educare 2.0’. “La presenza di un educatore e di uno psicomotricista, sotto il coordinamento di una pedagogista, permette di individuare le situazioni di difficoltà e di agire con il coinvolgimento anche della famiglia. Lo scopo non è migliorare le prestazioni sul campo, ma assicurare un supporto ai più fragili e all’intero gruppo-squadra, dal punto di vista relazionale ed emotivo e permettere all’allenamento di diventare un momento di reale crescita personale sotto più punti di vista”.
Chi ha creduto e crede profondamente nel valore educativo dello sport è la Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate che per il secondo anno si è posta al fianco dell’iniziativa del Rugby Parabiago, tramite il sostegno a Rugby Parabiago Cares, l’Impresa Sociale rossoblù. “Lo sport rappresenta un luogo d’eccellenza per la formazione dei giovani. Investire sulla sua componente educativa, andando a potenziare il supporto in favore dei piccoli atleti, è investire sul futuro del nostro territorio”, dice il presidente della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, Roberto Scazzosi. “Le occasioni per sostenere chi ha qualche fragilità in più ci sono; saperle cogliere e sfruttarle in un’ottica di rete è agire per il bene di tutti”.