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Politica, Sociale

Lombardia a supporto dei Caregiver

Mercoledì 26 all'ATS di Bergamo è stato sottoscritto un accordo di collaborazione che permetterà di creare un vero e proprio network a sostegno dei caregiver familiari per potenziare e migliorare la rete sociale e socio-assistenziale territoriale costituita da grandi capacità umane e professionali.

Oggi all'ATS di Bergamo è stato sottoscritto un Accordo di collaborazione che permetterà di creare un vero e proprio network a sostegno dei caregiver familiari per potenziare e migliorare la rete sociale e socio-assistenziale territoriale costituita da grandi capacità umane e professionali. All'incontro erano presenti l'assessore regionale alla Famiglia, Solidarietà Sociale, Disabilità e Pari opportunità, Elena Lucchini, e quello alla Casa e Housing sociale, Paolo Franco.

L'assessore Lucchini ha sottolineato come "quella dei caregiver sia una figura che Regione Lombardia ha riconosciuto con una legge regionale e che ora deve trovare sempre maggior tutela e consapevolezza". "Il caregiver - ha aggiunto - è un attore attivo della rete dei servizi e una preziosa risorsa alla quale abbiamo voluto garantire, oltre alle risorse economiche anche un riconoscimento giuridico".

Secondo l'esponente della Giunta Fontana, "il protocollo sottoscritto oggi a Bergamo, una provincia che dopo la pandemia ha saputo reagire con determinazione anche grazie alla sua rete sociale, va proprio in questa direzione e ci auguriamo possa essere una buona pratica di riferimento per l'intera realtà lombarda".

L'assessore Lucchini ha quindi ringraziato "le amministrazioni locali, le associazioni di volontariato, gli enti del terzo settore, i patronati, le fondazioni che a diverso titolo portano avanti una straordinaria attività di welfare territoriali". "Questo protocollo - ha evidenziato - propone una connessione che saprà integrare la cooperazione tra i diversi soggetti, monitorando i processi operativi e sensibilizzando sui bisogni e diritti dei caregiver: per contrastare l'isolamento sociale, individuare situazioni 'invisibili', favorire la salute delle persone curate e curanti". "Una sfida complessa - ha concluso - che insieme dobbiamo affrontare per far crescere la nostra comunità sempre più inclusiva e attenta ai bisogni".

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