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sabato 23 novembre 2024 | ore 18:03

Censimento del patrimonio arboreo

Diecimila alberi appartenenti a 70 specie, con il Tiglio che, con i suoi 1539 esemplari, fa la parte del leone, seguito dal Pino (1351) e dal Frassino (784): sono alcune delle acquisizioni emerse dal “Censimento Arboreo della città di Legnano”.
Ambiente - Censimento arboreo

Diecimila alberi appartenenti a 70 specie, con il Tiglio che, con i suoi 1539 esemplari, fa la parte del leone, seguito dal Pino (1351) e dal Frassino (784): sono alcune delle acquisizioni emerse dal “Censimento Arboreo della città di Legnano”, commissionato da AMGA, a seguito di un bando pubblico, a giugno dello scorso anno e realizzato dallo Studio Floema S.T.P. srl di Torino.

Il dato più confortante è che l’86% degli alberi legnanesi versa in buone condizioni: dei 10 mila presenti, 8500 hanno infatti superato il test degli agronomi, ottenendo la “piena promozione”. Circa 800 si presentano, invece, in discrete condizioni (ossia con modeste criticità), 500 raggiungono la sufficienza, ma rivelano qualche problema più serio meritorio di approfondimenti, mentre i restanti 200 versano, purtroppo, in condizioni molto critiche (alcuni per problemi di staticità, altri per danni biologici, diretti o indiretti, causati da errate potature ripetute negli anni o da danni alle base, provocati da incidenti stradali).

I sintomi più gravi, come la “carie” e gli attacchi di parassiti si osservano in quelle piante che sono state ripetutamente potate con la tecnica della capitozzatura (ossia il taglio indiscriminato del fusto e dei rami più grossi che, praticato in passato con l’intento di ridurre le dimensioni degli alberi, finisce in realtà per indebolirli, rendendoli più vulnerabili ai funghi che causano la carie del legno. Non a caso, da dieci anni tale pratica è vietata dal Regolamento Comunale del Verde).

Sulle piante che presentano maggiori problematiche gli esperti hanno effettuato un’indagine attraverso un particolare strumento denominato “resistografo” (nella foto qui sotto) : si tratta di un misuratore di resistenza alla perforazione, che contiene un ago lungo e sottile che va a perforare il legno senza danneggiarlo, determinandone la densità e a rilevando la presenza di eventuali masse legnose degradate da funghi, piuttosto che di spazi vuoti o di altri danni: <>, riprende Vavassori, precisando che, in città, sono presenti altri 20 esemplari candidati a diventare “alberi monumentali”: sono i 17 faggi del Parco Ex-Ila di via Colli di Sant’Erasmo e i tre grossi platani presenti nell’aiuola centrale di piazza Carroccio. Candidati a rientrare, in futuro, nel prestigioso elenco, anche il grande platano ospitato nell’area della Fondazione S. Erasmo e visibile da corso Sempione".

Nella relazione finale del lavoro eseguito da tecnici e agronomi (è stata complessivamente censita una superficie di 937.834 mq.), c’è un focus dedicato esclusivamente alla vegetazione del Parco Castello, dove sono state analizzate le 2565 piante presenti (sono state, invece, escluse dall’indagine quelle radicate sulle isole all’interno del laghetto, a causa dell’impossibilità ad accedervi). La situazione del Parco non è, purtroppo, delle più rosee: il grande polmone verde di Legnano presenta, infatti, delle intere aree in cui gli alberi sono- citando testualmente gli autori del censimento- “morti in piedi”. A questi si aggiungono altri esemplari deperiti, probabilmente a causa del caldo record dell’estate scorsa e del protrarsi della siccità. Per il bene del Parco che, per la città del Carroccio costituisce un patrimonio naturale fondamentale, occorrerà intervenire in modo serio e mirato: è in corso la definizione del cronoprogramma dei lavori, che sarà reso noto prossimamente.

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