Un incontro particolare quello che ha visto protagonisti gli studenti della scuola secondaria 'Indro Montanelli' di Boffalora. Mediatori penali e detenuti hanno fanno visita all’istituto del Magentino, in un progetto che si basa sul principio della giustizia riparativa.
Un incontro particolare quello che ha visto protagonisti gli studenti della scuola secondaria 'Indro Montanelli' di Boffalora. Mediatori penali e detenuti hanno fanno visita all’istituto del Magentino, in un progetto che si basa sul principio della giustizia riparativa, come processo di reinserimento dei detenuti in società da una parte e come opera formativa per gli studenti dall’altra. Questa volta il ‘carcere’ ė entrato a scuola: alcuni detenuti della II Casa di Reclusione di Milano-Bollate, accompagnati dalla dottoressa Barbara Musso, hanno accettato di raccontare le loro esperienze davanti agli studenti. All’incontro ha partecipato anche il sindaco di Boffalora Sabina Doniselli insieme alla dirigente scolastica delle scuole di Boffalora, Marcallo e Mesero Alessandra Moscatiello. Un progetto fortemente voluto dalla docente Cinzia Garavaglia, che con il carcere di Bollate svolge anche attività di volontariato e che si è occupata di concretizzare il progetto che sta sempre più prendendo negli istituti scolastici della provincia di Milano. Inizialmente gli ospiti spiegano la condizione del detenuto, rendono partecipi di qualche aneddoto del loro tortuoso percorso di vita, della frequenza della scuola, dell’importanza di poter lavorare all’esterno, della difficoltà di riprendere i contatti con la vita “fuori”. In seguito, emergono i sentimenti anche dovuti all’emozione di trovarsi di fronte a giovani in cui i detenuti non possono che ritrovare se stessi, anni prima, prima di compiere scelte sbagliate.
IL CARCERE ENTRA A SCUOLA