Un compleanno di oltre 60.000 milioni di cittadini. Così vorremmo fosse ricordato il 17 marzo 2011, il giorno in cui un popolo celebra la propria storia e si riconosce in valori condivisi.
Un compleanno di oltre 60.000 milioni di cittadini. Così vorremmo fosse ricordato il 17 marzo 2011, il giorno in cui un popolo celebra la propria storia e si riconosce in valori condivisi. Troppo spesso, purtroppo, ci sentiamo orgogliosi di essere italiani solo quando ci ritroviamo in paesi lontani, da Sydney a New York, da Londra alla Germania. Avete mai fatto caso della festa e del calore di quando due italiani si incontrano all'estero? Quella forse è la massima rappresentazione del 'Fratelli d'Italia' che cantiamo a squarcia gola in occasione dei mondali di calcio o delle olimpiadi. In altre occasioni, e molto spesso ultimamente, invece siamo bravissimi nel piangerci addosso, nell'accusarci e dividerci, dimenticando il passato e il presente di eccellenza che, per quanto ci critichino, ci rende così amati nel mondo. Proviamo a ripensare al Risorgimento, alla letteratura di Dante ai capolavori artistici di Leonardo, dal cinema neorealista al design, dalla moda alla Ferrari. Senza dimenticare i piaceri e i sapori della cucina mediterranea. Siamo una nazione che ha tutto: mare e monti, pianure e colline, città d'arte e capacità imprenditoriale. In questi 150 anni il sacrificio di tanti uomini e donne ha portato il Paese a un livello di benessere che ha scongiurato fame e malattie (cosa non da poco anche se spesso ci si dimentica...). Siamo italiani, in questa festa sarebbe bello se tutti noi fossimo orgogliosi di questa comune identità. E mai come questa volta... cento di questi giorni cara vecchia 'Italia'!