La musica e la poesia che si sono unite, regalando uno spettacolo unico e particolare. L'arte di Ahmed Ben Dhiab, per raccontare e far conoscere la cultura araba. Un concerto-performance, promosso dalla Regione Toscana e da Fondazione 'Il Fiore' in occasione della Giornata Mondiale della Poesia, in un luogo davvero suggestivo, Palazzo del Pegaso a Firenze, che ha saputo conquistare proprio tutti.
La musica e la poesia che si sono unite, regalando uno spettacolo unico e particolare. L'arte di Ahmed Ben Dhiab, per raccontare e far conoscere la cultura araba. Un concerto-performance, promosso dalla Regione Toscana e da Fondazione 'Il Fiore' in occasione della Giornata Mondiale della Poesia, in un luogo davvero suggestivo, Palazzo del Pegaso a Firenze, che ha saputo conquistare proprio tutti. Perché l'artista polivalente, pittore, poeta, regista, autore, compositore, cantante e cineasta del nostro territorio ha portato in scena un canto studiato e assieme improvvisato. Quello, insomma, che si potrebbe benissimo definire un viaggio in altre epoche e altri spazi, fino alle litanie faraoniche e attraversando penombre, ceneri e acque, per arrivare poi al sorgere nella luce del sole e dell'aurora. E, allo stesso tempo, ecco l'Africa, madre di sole e danza, che appare sotto la forma che conosciamo meglio, ossia con la sua arte nostalgica, il jazz di Duke o di Ella. Musica e poesia appunto, come dicevamo, capaci di diventare praticamente una cosa sola, indissolubile e forte. I suoni e le melodie che sono risuonate in maniera chiara e diretta, raggiungendo i cuori e le anime del pubblico. La magia e le emozioni, infine, che hanno trasportato i presenti in un mondo speciale.