Cava Campana: anche la sezione di Legambiente Buscate esprime il proprio parere sulla vicenda. Dopo diverse ricerche nel territorio di Città Metropolitana di Milano e province vicine, i responsabili hanno contattato i dirigenti del Parco Gru-Bria, un PLIS (Parco Locale di Interesse Sovra Comunale) comprendente alcuni Comuni a nord di Milano, tra cui Paderno Dugnano e Nova Milanese.
Cava Campana: anche la sezione di Legambiente Buscate esprime il proprio parere sulla vicenda. Dopo diverse ricerche nel territorio di Città Metropolitana di Milano e province vicine, i responsabili hanno contattato i dirigenti del Parco Gru-Bria, un PLIS (Parco Locale di Interesse Sovra Comunale) comprendente alcuni Comuni a nord di Milano, tra cui Paderno Dugnano e Nova Milanese. Si sono tenuti degli incontri con Francesco Occhiuto, attuale direttore, e con Giorgio Brioschi, che ha diretto il Parco per quasi quarant’anni e che da poco è andato in pensione. “Molto proficuo e interessante è stato il ripercorrere da parte loro l’iter decennale che ha consentito il recupero di una grossa cava nel comune di Nova Milanese, ora trasformata in area in parte naturale e in parte agricola – comunicano da Legambiente - Si è parlato anche della presenza sul territorio da molti anni di ben due impianti di trattamento di macerie edili. Ebbene, in conclusione i terreni scavati dal cavatore e ceduti al Comune di Buscate, una volta recuperati e piantumati, devono essere lasciati intatti a costituire un corridoio ecologico tra il Parco Altomilanese e il Parco del Ticino. Aree di questo tipo, sono infatti sempre più scarse e diventa sempre più evidente come ce ne sia bisogno nel tessuto lombardo sempre più urbanizzato. Ogni altro progetto, come per esempio la creazione di un parco urbano in un’area boschiva e di campagna, sarebbe incongruente, non funzionale al paese, rischierebbe degrado e scarsa fruizione, e - non ultimo - avrebbe costi di manutenzione insostenibili per un piccolo paese come Buscate”. Capitolo impianto di macinazione di macerie edili: “Questo, se realizzato, non avrebbe particolari impatti negativi sull’ambiente e i riflessi positivi sull’economia circolare (riciclo e produzione di materie seconde, riduzione di consumo del suolo) prevarrebbero su eventuali disagi, che peraltro non sono stati riportati dai nostri interlocutori. Insomma, riteniamo che le energie di tutti i soggetti interessati (istituzioni, associazioni e cittadini) andrebbero più proficuamente indirizzate al controllo che tutto avvenga secondo le norme, anche attraverso strumenti che potranno essere concordati in sede di Consulta Ecologia”.