"La gente dice che dipingo in modo astratto o informale, non è proprio così, perché nel quadro c'è ancora del figurativo, basta saperlo leggere”, spiega il pittore Fabio Morini.
Una mostra di un pittore che ha superato gli ottant’anni, che viene da Viterbo e che dipinge da più di sessanta. Si chiama Fabio Morini, vive nel magentino ormai da molto tempo, ma nella sua personale in mostra nella stanza delle colonne di Corbetta mette ancora molto della sua Viterbo medievale, inserita in opere che parlano invece il linguaggio del Parco del Ticino.
“La mia è una pittura che è partita dal figurativo, come tutti i pittori penso, ho fatto l'Accademia di belle arti a Roma e quando sono uscito ero un figurativo puro, poi ovviamente nel tempo si scoprono tante cose, si fanno ricerche studi e si arriva a dipingere anche in altro modo. La gente dice che dipingo in modo astratto o informale, non è proprio così, perché nel quadro c'è ancora del figurativo, basta saperlo leggere”, spiega il pittore Fabio Morini.
“Dipingo ovviamente il medioevo della città dove sono nato e cresciuto, sono imbevuto un po' di quei monumenti, di quelle fontane, di quei palazzi. Ma non solo quello. Dopo che mi sono trasferito a Magenta - prosegue Morini -, nel 1972 ho iniziato ad apprezzare certe belle cose della Lombardia di queste parti e ho cominciato a dipingere anche queste, specialmente la Valle del Ticino che è interessante, oggi un po' meno perché non c'è acqua, ma è bella comunque”.