Le bombe, gli spari, la fuga alla ricerca di qualche luogo dove trovare un po’ di riparo e, poi, i morti. Un anno di guerra in Ucraina. Testimonianze e ricordi.
Le bombe, gli spari, la fuga alla ricerca di qualche luogo dove trovare un po’ di riparo e, poi, i morti. Un anno di guerra in Ucraina: le immagini che si mischiano con la paura e il terrore e che continuano a fare capolino nella testa di chi da quei luoghi è dovuto scappare, ma anche di chi, come Igor Frankiv, cittadino ucraino ormai da tempo residente a Magnago, fin da subito si è attivato per cercare di dare aiuto e sostegno ai suoi connazionali che ancora vivono là o che, appunto, sono arrivati in Italia. “Dodici mesi terribili - racconta - Oggi, purtroppo, non è cambiato molto. I bombardamenti vanno avanti praticamente quasi ogni giorno e le persone provano a resistere come possono. Però capite le difficoltà con le quali si trovano a confrontarsi. Non c’è luce, non c’è il riscaldamento e i generi alimentari scarseggiano. Noi e i tanti volontari stiamo proseguendo con le raccolte di cibo, vestiario e tutto il necessario da inviare”. Perché i bisogni, alla fine, sono differenti. “Le richieste sono le stesse da quando è cominciato il conflitto a febbraio del 2022 - ribadisce - In modo particolare, servono medicinali e apparecchiature per far sì che ci si possa scaldare e proteggere dal freddo, oltre al mangiare. La situazione è ancora critica e dopo un anno, ovviamente, la speranza è che presto possa accadere qualcosa che porti alla fine della guerra ed alla pace”. Dodici lunghi mesi, insomma, che niente e nessuno potrà mai cancellare dalla loro memoria e che verranno ricordati, questa domenica, con un momento di raccoglimento e di incontro in piazza San Michele proprio a Magnago. “Ci ritroveremo con le famiglie ucraine che hanno trovato ospitalità in paese e nel territorio per stare assieme e uniti e far sentire la vicinanza alla nostra terra - conclude Igor”.
IN ITALIA PER UN LUOGO SICURO
Costretti ad abbandonare il loro Paese. In fuga dalla guerra e alla ricerca di un luogo sicuro dove poter stare. Dall’Ucraina in Italia, qualcuno accolto da un familiare, un parente oppure un amico, qualcun’altro, invece, che ha trovato riparo grazie all’intervento dei Comuni e delle diverse associazioni in prima linea ormai da un anno per dare aiuto e sostegno. E’ qui che oggi, allora, vivono, con la testa e il cuore che però, inevitabilmente, sono sempre là, nella terra dove sono nati e cresciuti e dove molti di loro hanno dovuto, purtroppo, lasciare gli affetti più cari. “Vogliamo ringraziare il popolo italiano per averci accolto e per la vicinanza che, ogni giorno, ci dimostra - racconta una delle famiglie oggi a Magnago - L’Ucraina, ovvio, è sempre con noi e ci manca, ma questi posti dove ora ci troviamo, almeno per i nostri bambini, significano tranquillità e pace. Vogliamo tenerli il più lontano possibile dagli orrori che si stanno vivendo nel nostro Paese e qui ci stiamo riuscendo. Grazie ancora all’Italia per quello che ha fatto e continua a fare per noi”.
"UN ANNO TERRIBILE. UN ANNO DI PAURA E TERRORE"