Il dato politico che esce dal voto della Regione Lombardia è innegabile: la politica, tutta, esce malissimo. Non vi è partito o candidato che rappresenti più i cittadini.
Le indicazioni di domenica facevano prevedere il peggio, ma con la chiusura delle urne di oggi pomeriggio vi è la conferma. La gente non vuole più nemmeno votare. Forse il Governo aveva previsto questo rischio, ampliando al lunedì la possibilità di voto, ma un'emorragia così di elettorato nessuno forse riusciava a prevederla.
Il dato politico che esce dal voto della Regione Lombardia è innegabile: la politica, tutta, esce malissimo. Non vi è partito o candidato che rappresenti più i cittadini.
Il nuovo 'governatore' di Regione Lombardia non ha nemmeno la maggioranza relativa, non arrivando al 50% il quorum dei votanti. La vera maggioranza non si è espressa, Fontana si conferma rappresentanto poco più del 30% del totale dell'elettorato. Il voto rimane valido, ma a livello politico è un azzeramento totale, un rigetto grave e preoccupante, un grido da parte dei cittadini, ormai stufi di questa situazione politica con problemi irrisolti della gente e solo vaghe promesse di presenti difensori del territorio che spariscono il giorno dopo.
La nuova maggioranza ha di fronte una sfida enorme, tornare ad avvicinarsi alla gente, un'impresa probabilmenta ancora più difficile della gestione dell'ordinaria amministrazione.