La mobilità sostenibile secondo la Gen Z. Appuntamento il 12 febbraio per l’evento dedicato alle scuole. Il progetto sostenuto da Fondazione Comunitaria Ticino Olona per Associazione Friends of Museo Fratelli Cozzi.
La missione del Museo Fratelli Cozzi? Lavorare per la valorizzazione e la divulgazione della cultura della scienza e della tecnica nel settore dell’automobile, promuovendo lo sviluppo e la crescita del territorio attraverso il nostro patrimonio storico. Proprio come recita la frase di Gustav Mahler che ci rappresenta tanto: “Tradizione è custodire il fuoco, non adorare le ceneri”. Proprio in quest'ottica, l’Associazione Friends of Museo Fratelli Cozzi con il sostegno della Fondazione Comunitaria Ticino Olona ha promosso un progetto per coinvolgere le scuole del territorio e incentivare il confronto tra diversi istituti scolastici. Il progetto proposto alle scuole è molto concreto, perché focalizzato sulla creazione di contenuti digitali su temi attuali di interesse sociale delle nuove generazioni e contestualizzabili nella realtà del nostro territorio. Contenuti che resteranno disponibili al Museo e di cui potranno fruire i visitatori. Il Focus di quest’anno scolastico? La mobilità sostenibile per la Generazione Z. Il lavoro dei ragazzi, svolto sui materiali messi a disposizione dal Museo, verrà presentato e sarà oggetto di confronto domenica 12 febbraio al Museo dalle 15 alle 18: verranno coinvolti l’Istituto Torno di Castano Primo e l’istituto Dell’Acqua di Legnano. Durante la presentazione dei contenuti il pubblico presente potrà votare il proprio lavoro preferito: in una seconda fase, poi, il contest si sposterà sui Social network dove tutti potranno mostrare il proprio appoggio al progetto più meritevole a suon di like. Per l’occasione sarà anche possibile partecipare a una visita guidata al Museo. “Non vediamo l’ora di scoprire come andrà questa prima edizione – ha detto la direttrice del Museo, Elisabetta Cozzi - Penso che il ruolo dei musei debba essere sempre più inclusivo e coinvolgente: i ragazzi devono potervi accedere facilmente ed essere loro stessi attori e promotori”.