Territorio
Ecco cosa è emerso dall'incontro dell'8 febbraio dagli addetti ai lavori. Il progetto continua a far discutere, anche per le incertezze dell'impatto ambientale.
Il verbale dell'incontro convocato da Sea ed Enac per l'8 febbraio scorso per illustrare il piano degli investimenti, il piano della qualità e della tutela ambientale e le previsioni di traffico fa emergere che sono in tanti i contrari alla terza pista, anche tra gli addetti ai lavori. In particolare, emerge che Easyjet "invita a riflettere sul fatto che la IATA [...] ha rivisto a ribasso le stime di crescita del traffico inizialmente elaborate e [...] suggerisce di valutare l'opportunità di ridurre ulteriormente le previsioni e, ripensare, da questo punto di vista, alla convenienza di costruire la terza pista sullo scalo di Malpensa". Il dott. Moura, presidente del comitato utenti di Malpensa, "chiede se la Sea e l'Enac abbiano ricevuto le comunicazioni inviate a mezzo fax dai rappresentanti limitrofi allo scalo di Malpensa che mettono in evidenza le potenziali criticità che a costruzione della terza pista e i conseguenti incrementi, in termini sia di rumore che di inquinamento di aria ed acque reflue, possa determinare". Sempre Moura "fa notare come sia necessario fornire a tutti gli utenti -anche ai non addetti ai lavori- informazioni sulle motivazioni per cui, aeroporti europei che hanno un traffico sensibilmente superiore a quello di Malpensa, riescano a gestire questa mole di movimenti con un numero di piste inferiore. [...] ricorda che sarebbe prioritario, in quanto ispirato da ragionevolezza, procedere ad un efficientamento delle strutture già esistenti, prima di crearne di nuove". Infine, l'avv. Carmelo Calì del Consiglio Nazionale Consumatori e Utenti "evidenzia che non è stata approfondita la tematica della terza pista. Si ritiene [...] che sia necessaria maggiore chiarezza [...] mediante il coinvolgimento preventivo di tutti i soggetti interessati".