Venerdì 11 marzo, la storia di Magenta a 'Apprescindere'. La storica battaglia cittadina è stata rievocata mediante una ricostruzione virtuale.
Mai come a Magenta, ‘Città del Risorgimento’, le celebrazioni per questi 150 anni dall’Unità d’Italia hanno un sapore tanto speciale: perché Magenta è un sito storico, una leggenda, addirittura una filastrocca (C'era un bel dì/la battaglia di Magenta/Che bel vedere/caricare i cavalieri…). E ora, la battaglia va anche in tv: se n’è, infatti, occupato Michele Mirabella nella puntata di venerdì 11 marzo del suo ‘Apprescindere’, programma ideato per raccontare come sono fatti gli italiani e come è cambiato, se è cambiato, il loro carattere dall´unità ad oggi. La storica battaglia cittadina è stata rievocata mediante una ricostruzione virtuale, con mappe che hanno mostrato i movimenti e le avanzate delle truppe franco-piemontesi e austroungariche e disegni dell’epoca, che rappresentavano, fra l’altro, l’edificio di Casa Giacobbe crivellato di colpi, che ancora oggi si può vedere all’entrata della cittadina. Dopo il racconto delle imprese dei generali Mac Mahon ed Espinasse, c’è stato anche spazio per due magentini d’hoc che hanno indossati i costumi tipici dell’epoca: Alessandro Pizzi, responsabile del Gruppo Storico Generale Clér di Magenta, ha portato la divisa degli ‘Zuavi’, mentre Antonello Rota, appassionato di storia e coordinatore del comitato magentino della rievocazione storica, ha indossato quella dei ‘Cacciatori delle Alpi’. È stato proprio lui a dare appuntamento a tutti i telespettatori al 5 giugno, data fissata quest’anno per la tradizionale rievocazione storica: sono già tantissimi i gruppi, provenienti dall’Italia e dall’Europa, che hanno confermato la loro partecipazione all’evento. In questa occasione sarà possibile osservare le armate coinvolte negli scontri nelle divise, nella vita giornaliera al campo, nell´addestramento, nel modo di muoversi sul terreno durante le diverse fasi dei combattimenti, negli ordini in lingua originale, con l´utilizzo di armi autentiche dell´epoca. Una tradizione molto sentita da tutti i magentini e che rende onore a tutti i cittadini che, ormai 151 anni fa, si sono sacrificati perché l’Italia fosse una e unita.