Il calo più marcato riguarda le richieste all’ufficio per la CIE, diminuite di quasi 4mila unità, e per i certificati scese di quasi 2mila.
Un maggior ricorso alla digitalizzazione da parte dei cittadini che hanno bisogno di documenti rilasciati dall’Anagrafe e dallo Stato civile è la ragione, nel 2022, del calo di utenti all’Ufficio Relazioni con il Pubblico. Sono, infatti, le voci relative alle richieste per la Carta d’identità elettronica 5mila 889 (contro alle 9mila 855 del 2021) e per gli altri certificati, 5mila 504 (contro 7mila 431) a determinare il calo degli utenti che si sono rivolti all’URP di corso Magenta, passati negli ultimi dodici mesi da 24mila 823 a 18mila 83.
Un calo determinato da due fattori: un maggior utilizzo delle piattaforme digitali che permette ai cittadini di prenotare e ottenere direttamente documenti e certificati e dallo smaltimento del carico di documenti da rinnovare la cui validità era stata prorogata nei due anni segnati dalla pandemia. Da sottolineare che il calo di richieste per la CIE all’URP non segue l’andamento delle CIE emesse, che nel 2022 ha segnato un incremento rispetto ai dodici mesi precedenti (8mila 311 contro le 7mila 637 del 2021), mentre il calo nelle richieste dei certificati (dai 16mila 3 del 2021 ai 13mila 148 dell’anno scorso) riflette il maggior ricorso al portale ANPR che emette documenti on line e gratuiti. Rappresenta un segnale incoraggiante, nell’ottica della progressiva digitalizzazione dell’utenza, l’aumento del numero di richieste per l’identità digitale, passato dai 292 del 2021 ai 372 degli ultimi dodici mesi, anche in considerazione del fatto che all’Urp, per l’ottenimento dello Spid, si rivolgono esclusivamente le persone con minor dimestichezza verso le nuove tecnologie, mentre i più giovani vi provvedono autonomamente.
«Il calo di richieste registrate dall’URP l’anno scorso per CIE e documenti è un segnale molto positivo -commenta l’assessore alla Quotidianità Monica Berna Nasca- perché significa che i cittadini hanno compreso i benefici offerti dalla digitalizzazione e i nostri sforzi per spingere sulla digitalizzazione cominciano a dare risultati. Se un cittadino riesce a essere autonomo nell’ottenere i documenti questo fatto non rappresenta soltanto un risparmio di tempo per lui, ma anche per gli uffici e, di riflesso, per quei cittadini più fragili che non sono ancora autonomi. Andando nel solco di questa tendenza è nostra intenzione per il futuro erogare attraverso l’URP servizi di supporto ai cittadini per favorire la loro digitalizzazione».
Ripartendo fra i settori comunali le richieste pervenute all’URP, ai Servizi demografici seguono l’Urbanistica con 789 richieste di idoneità abitativa, i Servizi sociali (219), Cultura e Tempo libero (96). Sono 2mila 710 le informazioni generali date all’utenza; 2mila 152 delle quali per i servizi comunali. Le segnalazioni pervenute attraverso il Portale del Cittadino sono state 701. Residuali gli accessi all’internet point (64).
Nel 2022 sono tornati a crescere gli accessi fisici all’ufficio (6mila 180), dopo le limitazioni che si scontavano ancora nel 2021 (5mila 551). Le telefonate ricevute sono state 11mila 903; 3mila 412 le e-mail.
Tra le voci dei servizi che fanno riferimento ad altri enti (3mila 586 in tutto), sono in forte aumento le richieste per i passaporti, passate dalle 682 del 2021 alle 1.343 dell’anno scorso; una crescita che si spiega con la saturazione dei posti messi a disposizione on line. Da segnalare numeri significativi anche per tessere e informazioni per il Trasporto pubblico locale (1.000) e per il PIN – Carta regionale dei Servizi (828).
La ripartizione dell’utenza vede la prevalenza della fascia adulta, 15mila 286 su quella anziana (2mila274) e giovanile (523). Prevale l’utenza femminile (10mila 155) su quella maschile (7mila 928), mentre stabile è la percentuale di stranieri che si rivolgono all’ufficio arriva a sfiorare il 28% con 5mila 603 utenti (in calo rispetto ai 7mila 913 del 2021).
Il calo più marcato riguarda le richieste all’ufficio per la CIE, diminuite di quasi 4mila unità, e per i certificati scese di quasi 2mila