Un violenta scossa di 8,9 gradi ha devastato il 'Sol levante' prima con un fortissimo terremoto e poi con un violento tsunami che ha investito le coste fino a 5km di terraferma. Ancora imprecisato il numero delle vittime.
Se la terra che trema è un'eventualità possibile e frequente in tutto il continente asiatico, mai nella sua storia il Giappone ha dovuto fare i conti con un terremoto tanto violento. All'alba italiana una scossa di 8,9 gradi, a circa 130 km dalla costa, ha fatto vibrare palazzi, strade e uffici pubblici. Un Paese che a livello architettonico ed ingegneristico ha saputo negli anni prevedere impatti di questo genere, in questa occasione non è riuscito del tutto a scongiurare l'attuarsi di un'immane tragedia. Anche perchè, sopratutto, è stato il successivo tsunami a devastare le città della costa con onde alte anche oltre 10 metri. Un'impatto violentissimo, che ha portato le onde fino a quasi 5 km all'interno, devastando case, strade e auto. Su alcune spiagge si contano già oltre 300 cadaveri, mentre alcune navi e treni risultano 'dispersi' tra le onde. All'interno, mentre i telefoni non funzionano e i collegamenti sono possibili solo grazie ad internet, la situazione è particolarmente preoccupante per il crollo di alcune dighe e per l'incubo della tutela delle centrali nucleari.
La comunità internazionale, già allarmata dalla preoccupante situazione in Libia di questi ultimi giorni, si è attivata per dare disponibilità di risorse e mezzi, ma per il momento la prima preoccupazione è per l'onda di tsunami che sta per coinvolgere mezzo mondo: dalle Hawaii (e qui il rischio è che le ondate siano più alte del livello delle isole) fino al Cile, dall'Australia alle coste americane.
Solo poche settimane fa si parlava dell'attesa, stando alle statistiche, di un violento terremoto nell'area, così come (ma speriamo non accada) nella Califonia nei pressi di Los Angeles.