Il mondo dello sport, così come la vita di tutti i giorni, è fatto di scelte e decisioni importanti. L’articolo che state per leggere parla proprio di queste. E’ dei giorni scorsi, infatti, la notizia di una giovane promessa del basket, Domenico Reverberi, 22enne di Sant’Ilario, che, dopo due positivissime stagioni a Cavriago, nella ex B2, quella che ora è la serie B dilettanti, ha deciso di dare l’addio alla pallacanestro e di lasciare il parquet per il sacerdozio. Una decisione importante e carica di significato, maturata dopo anni di studi e di approfondimenti, come lo stesso Reverberi ha raccontato in alcune sue interviste, apparse su quotidiani nazionali o televisioni. “Una prima idea della vocazione - ha raccontato - mi è venuta subito dopo l’esame di maturità. Poi, però, ho preso altre strade, mi sono trovato una ragazza ed ho collaborato in parrocchia come educatore. L’estate scorsa, infine, Dio mi ha chiamato di nuovo e stavolta ho deciso di dirgli di sì”. Domenico ha spiegato che, comunque, il campionato attualmente in corso con gli amici e compagnia di Sant’Ilario lo porterà a termine, riuscendo, contemporaneamente, a conciliare lo sport e gli allenamenti con le lezioni in seminario e la vita in comunità. Una scelta, come detto, maturata nel corso degli anni, da quando aveva 18 anni fino ad oggi che ne ha 22. “La scelta è maturata - ha spiegato nell’intervista - grazie alle esperienze degli ultimi mesi, in particolare il campo estivo con il Movimento Giovani della ‘Familiaris Consortio’, la collaborazione con la comunità ‘Giovani e Riconciliazione’, nella diocesi di Cagliari, e l’ultima sagra parrocchiale, di cui da anni sono uno dei responsabili”. Il 22enne ha poi raccontato come in tanti gli siano stati vicini in questa sua decisione, dagli amici e compagni di pallacanestro, alla famiglia ed alle tante persone che gli vogliono bene. “Sicuramente è stata una scelta ponderata, difficile, ma, al contempo, responsabilizzante. L’idea di fare carriera nella pallacanestro ce l’avevo eccome. Ma alla fine ho deciso il meglio per me. Ho rinunciato ad una cosa che mi piaceva, in nome di un bene più grande”. Un gesto che deve fare riflettere e che fa capire quante emozioni riesca a regalare il mondo dello sport. Un mondo che, nel suo insieme, è fatto di tanto coinvolgimento. Abbiamo voluto raccontarvi questa storia, un po’ diversa dalle solite legate allo sport, ma comunque significativa ed importante. Un racconto particolare che riesce a regalare emozioni. Domenico non è stato l’unico sportivo che, negli anni, ha fatto una scelta di vita così importante. Prima di lui, infatti, ce ne sono stati altri. Per citarne alcuni: la più nota è quella francescana di Luca Blasetti, alfiere della Sebastiani Rieti anni ‘80, o ancora Piacentini, che ha preso i voti come l’arbitro parmense Strozzi che, proprio a luglio di quest’anno, è stato consacrato alla professione religiosa Missionaria Saveriana. Auguriamo a Domenico di proseguire nella sua scelta di vita religiosa, certi che in essa egli saprà dedicare con gioia un impegno ancora più grande di quello dimostrato finora nello sport.