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Attualità, Sociale

Sostegno per la povertà energetica

Si chiama “Accesso Consapevole e sosTenibile all’energia” (ACT) il progetto, nato dalla collaborazione tra Banco dell’Energia e Croce Rossa Italiana, per alleviare la povertà e la vulnerabilità sociale di famiglie in difficoltà.

Si chiama “Accesso Consapevole e sosTenibile all’energia” (ACT) il progetto, nato dalla collaborazione tra Banco dell’Energia e Croce Rossa Italiana, per alleviare la povertà e la vulnerabilità sociale di famiglie in difficoltà. L’iniziativa è volta a sostenere economicamente i nuclei familiari più bisognosi nel pagamento delle bollette, dedicando loro anche momenti di formazione. Proprio a questo fenomeno, che oggi interessa in Italia una persona su sei, è stata dedicata la Plenaria del Manifesto “Insieme per contrastare la povertà energetica”, che si è svolta a Roma e che ha visto protagonisti, accanto a Banco dell’Energia, numerosi interlocutori impegnati a contrastarla. Stando ai dati diffusi nel corso dell’incontro, nel nostro Paese ci sono 2,2 milioni le famiglie in povertà energetica e l’80% degli italiani fa i conti con l’aumento dei costi dell’energia. L’aumento del costo della vita, unito all’inaccessibilità di spese essenziali e all’impossibilità di accumulare risparmio, crea notevoli preoccupazioni per il futuro. Oggi la povertà energetica è un fenomeno drammatico, che attanaglia tantissime famiglie. “Ringrazio Banco dell’Energia per essere promotore di un tema tanto importante. Ci troviamo, a un anno di distanza dalla firma del Manifesto per il contrasto alla Povertà energetica, dinanzi a un fenomeno che è diventato di primo piano per la nostra agenda, sia a livello nazionale che internazionale”. A sottolinearlo è Francesco Rocca, presidente della Croce Rossa Italiana, intervenuto, in collegamento da Ginevra, alla Plenaria. “La sfida per noi era quella di individuare misure di tutela che andassero al di là di quelle tradizionali. Questo importante progetto – ha ribadito Rocca – ci permetterà di lavorare con fasce deboli, un target di 420 nuclei familiari in 6 comuni italiani. Formeremo 60 volontari, espressione della comunità, che lavoreranno per 18 mesi a supporto delle famiglie fragili. Quelle che si rivolgono a noi sono in estrema difficoltà. Dall’inizio della pandemia abbiamo triplicato questo tipo di richieste di aiuto”.

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