Un sacerdote è innanzitutto un uomo. Spesso la pretesa dell’infallibilità porta a considerarli non più come persone, ma come ‘istituzioni’. Il sacerdozio di don Giampiero Baldi è, invece, il completamento di un percorso vocazionale personale che lo ha portato, da 50 anni a questa parte, ad annunciare il ‘Vangelo’ e da ben 25 anni a guidare la Comunità turbighese. Un traguardo importante, scandito recentemente dai nuovi impegni della Comunità Pastorale, che lo hanno portato ad essere in primo luogo ‘pastore di uomini’ con le relazioni e le attività quotidiane. Difficile immaginare, nel lontano ottobre 1948, al suo ingresso in seminario, il percorso che avrebbe seguito. Sacrificio ed attività che tutti i parrocchiani hanno voluto celebrare con alcuni momenti di festa che hanno segnato le ultime settimane di Turbigo e dei paesi della Comunità Pastorale (Nosate, Robecchetto e Malvaglio). “Io non so ricambiare, se non pregando per tutti voi, come faccio ogni giorno. Qui vorrei almeno dire ‘Grazie’ - ci anticipa don Giampiero nel ringraziamento che vorrà condividere con i fedeli - A don Giovanni, che ha messo in piedi tutto e l’ha seguito e ha corso avanti e indietro, ed era esausto. Dicevo martedì che è un segno grande per la Comunità: un giovane prete che fa tutto questo per il vecchio parroco, perchè è prete, al di là dei difetti. Un grazie particolare alle persone di Robecchetto, Malvaglio e Nosate, che, partecipando, hanno mostrato di accettarmi”.